Il Carbone di Serra San Bruno inizia il cammino verso il riconoscimento Unesco: un’antica tradizione artigianale che resiste e si valorizza con il sostegno delle istituzioni locali
La tradizione della produzione di carbone di Serra San Bruno, un’attività antica che affonda le radici nelle montagne delle Serre calabresi, sta per essere riconosciuta a livello internazionale. Nonostante le difficoltà legate alla scarsità di manodopera, quest’arte continua a essere tramandata da generazione a generazione, conservando un valore culturale che rappresenta una vera e propria ricchezza per il territorio. La produzione di carbone, infatti, è diventata un pilastro fondamentale della comunità locale, un patrimonio vivo che resiste nel tempo e che presto potrebbe essere insignito del prestigioso riconoscimento dell’Unesco.
La notizia del possibile riconoscimento è stata annunciata da Valeria Giancotti, componente della direzione regionale del Partito Democratico, durante una visita alla storica azienda Carbon Sud di Serra San Bruno, specializzata nella produzione e commercializzazione del carbone. Giancotti era accompagnata dal consigliere regionale Ernesto Alecci, in un incontro che ha rappresentato il primo passo verso una proposta di legge mirata a valorizzare questa tradizione.
Nel corso della visita, i rappresentanti del Pd hanno avuto l’opportunità di seguire da vicino il processo di produzione del carbone, osservando con attenzione la maestria e l’impegno dei carbonai che, 365 giorni all’anno, lavorano con dedizione per portare il carbone calabrese in tutta Italia, specialmente nel sud del Paese. Si tratta di un’attività che, purtroppo, rischiava di scomparire, ma che oggi, grazie anche all’impegno di realtà come la Carbon Sud, continua a rappresentare un punto di riferimento per la regione.
L’iniziativa per il riconoscimento Unesco, ideata dalla Giancotti e supportata dal consigliere Alecci, ha un obiettivo ambizioso: promuovere la tradizione della produzione del carbone come parte integrante del patrimonio culturale dell’umanità. Come sottolineato da Giancotti, tale riconoscimento potrebbe avere effetti positivi non solo sulle comunità locali, ma sull’intera Calabria, creando nuove opportunità di sviluppo e favorendo la nascita di percorsi educativi rivolti alle scuole e ai turisti, i quali avrebbero l’occasione di scoprire una tradizione tanto affascinante quanto significativa.
Giancotti ha inoltre annunciato che nei prossimi mesi saranno organizzati incontri pubblici e dibattiti che coinvolgeranno le realtà aziendali, istituzionali e associative del territorio. L’obiettivo è sensibilizzare la comunità locale sull’importanza di questa tradizione, ma anche promuovere il carbone di Serra San Bruno come una risorsa che, oltre a essere un simbolo identitario, potrebbe diventare un motore di sviluppo economico e culturale per tutta la regione.