Un’immersione nel passato attraverso le vicende straordinarie dei celebri Bronzi di Riace, dal loro ritrovamento nel mare di Calabria fino alle ultime rivelazioni
Cinquantadue anni fa, dalle profondità del mare di Riace, in Calabria, emerse una storia avvincente, intessuta di scoperte archeologiche, fascino artistico e persino mistero. Da quel momento, il destino dei Bronzi di Riace ha incantato pubblico e critica, alimentando discussioni accese tra gli studiosi, segnando il loro cammino con una serie di restauri e viaggi attraverso i secoli.
Considerate unanimemente due delle più straordinarie opere di bronzo del quarto secolo a.C., l’epoca dorata della Magna Grecia, queste imponenti statue continuano a sollevare interrogativi e polemiche. Gli esperti concordano nel riconoscere l’origine argiva delle statue, attribuendo la loro creazione al celebre scultore Pitagora di Reggio. Il loro destino, una volta arrivati a Roma e esposti nel Tempio di Pompeo, è oggetto di accese discussioni, alimentate da analisi scientifiche e ricerche meticolose condotte sulla letteratura classica greca e latina.
Secondo la narrazione proposta nel suggestivo spettacolo “Il viaggio dei bronzi di Riace”, curato dall’archeologo Daniele Castrizio e dal visual designer Saverio Autellitano, le statue potrebbero rappresentare i mitici fratelli Eteocle e Polinice del ciclo delle “Sette a Tebe”. Questa ipotesi suggerisce che le statue, originariamente parte di un gruppo di cinque, narrino il dramma della contesa per il potere a Tebe. Restano ancora enigmatici i ruoli della sorella Antigone, della madre Eurigania e dell’indovino Tiresia.
Attraverso la voce evocativa dell’attrice Annalisa Insardà e le note suggestive del musicantore Fulvio Cama, lo spettacolo riporta in vita le atmosfere della tragedia greca, offrendo uno spaccato di morale intorno al tema della guerra e del suo devastante impatto. Ma le sorprese non finiscono qui. Un terzo bronzo, potenzialmente riconducibile a Tiresia, potrebbe essere in fase di restauro in Grecia. Ecco che, a svelare un colpo di scena mozzafiato, Daniele Castrizio annuncia l’esistenza di un terzo bronzo, custodito negli Stati Uniti, svelato in anteprima al Teatro Manzoni il 19 aprile.
“Il viaggio dei Bronzi di Riace” non è soltanto uno spettacolo, ma una testimonianza dell’incessante lavoro svolto dall’Accademia dei Caccuriani per la promozione della Calabria, un tributo alla ricchezza culturale e storica di questa affascinante regione.
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