Il Museo delle Cere di Rocca Imperiale: un viaggio nell’umanità

Museo delle cere a Rocca Imperiale
Museo delle cere a Rocca Imperiale

Il Museo delle Cere, un viaggio affascinante nella storia e nell’umanità attraverso figure iconiche del novecento e eroi sconosciuti

Nel cuore di Rocca Imperiale, un piccolo comune che affaccia sul mare della costa ionica in Calabria, si trova una gemma culturale straordinaria – il Museo delle Cere. Questo museo unico è aperto al pubblico tutti i giorni e offre una vasta gamma di iniziative culturali e artistiche che lo rendono un’esperienza imperdibile per chiunque desideri immergersi nella storia e nell’umanità.

Situato all’interno dell’antico Monastero dei ‘Frati Osservanti’, il Museo delle Cere offre un’atmosfera sensazionale e suggestiva. La sua bellezza risiede nella compresenza di elementi di misticità e vetustà, uniti a una combinazione spettacolare tra il sacro e il profano. Qui, numerosi personaggi storici vengono raffigurati con una straordinaria somiglianza a quelli che hanno segnato il Novecento, contribuendo a dare forma e significato all’economia, all’arte, alla cultura, alla politica, alla religione e alla società del nostro paese e del mondo intero.

Da Federico II di Svevia a De Gasperi, da Mussolini a Che Guevara, da Madre Teresa di Calcutta a Rita Levi Montalcina, da Giuseppe Verdi a Toto (principe Antonio de Curtis), tutti questi personaggi sono resi in forma umana, con occhi di cristallo e capelli veri, indossando abiti più reali che mai, che riflettono il nostro immaginario collettivo.

Ma il museo non si limita a celebrare le figure di spicco. Vi sono anche personaggi meno noti ma altrettanto eroici, come il pluridecorato milite Francesco Mesce. Chiamato alle armi il 15 marzo 1920 e destinato al 63° Reggimento Fanteria “Cagliari” a Torino, fu successivamente trasferito sul fronte francese, dove prese parte ai combattimenti dell’avanzata italiana nei territori francesi. Dopo essersi imbarcato per la Grecia, ricoprì l’incarico di artificiere nel Genio Artificieri e ricevette la medaglia sul Fronte Greco-Albanese il 18 agosto 1943. Nonostante una licenza straordinaria, tornò a Rocca Imperiale, dove le sue straordinarie capacità furono richieste per neutralizzare le mine nascoste dai tedeschi in ritirata dalla Sicilia. Nel tentativo di proteggere la comunità Flocchese, perse la vita nell’esplosione di una seconda mina nascosta sotto la prima.

Le pareti di questo antico luogo di preghiera e culto sono ora un rifugio per queste figure eccezionali, e ciò crea un’atmosfera trascendentale. Le statue sembrano evocare un contatto quasi umano, permettendo ai visitatori di connettersi in modo intimo con la storia e l’umanità che queste figure rappresentano.

Il Museo delle Cere a Rocca Imperiale è molto più di una semplice esposizione di statue di cera; è un viaggio attraverso il tempo e la storia, un tributo alle persone che hanno plasmato il nostro mondo e una testimonianza della resilienza umana di fronte alle sfide più grandi. Una visita a questo museo è un’esperienza indimenticabile che avvicina il passato al presente, lasciando una profonda impressione su chiunque abbia la fortuna di varcare le sue porte.

LEGGI ANCHE: Il museo del peperoncino: un’esperienza unica nel cuore della Calabria