Associazione Rublanum su progetto Gulìa Urbana: “L’ingegno creativo va rispettato e tutelato!”
“Secondo Platone le idee risiedevano nell’Iperuranio e noi sappiamo benissimo quanto questo sia un concetto reale, a volte, più banalmente, le idee sono nell’aria ma se il cuore di un progetto discusso più volte viene copiato dagli stessi interlocutori, noi tutto questo lo chiamiamo “scippo di idee”.
In data 5 Maggio 2021 dopo diverse call on line, come rappresentanti del direttivo di Rublanum, associazione che cura il progetto Gulìa Urbana, rassegna itinerante dedicata alla rifunzionalizzazione del territorio calabrese attraverso l’arte urbana, abbiamo avuto il piacere di incontrare il Sindaco di Crotone Vincenzo Voce e i suoi collaboratori. In tale occasione, abbiamo avuto il piacere di far conoscere agli stessi i nostri progetti, spiegargli le basi dell’arte urbana e all’interno di una proposta più ampia gli abbiamo sottoposto l’idea di coinvolgere Jorit (con il quale eravamo in contatto per gli eventi di Diamante e Taranto), facendogli peraltro conoscere le opere dell’artista, per la realizzazione di un murale che rappresentasse la figura di Rino Gaetano. Il progetto venne accantonato, ufficialmente per mancanza di fondi, e dopo quell’incontro non abbiamo ricevuto più alcuna notizia dall’Amministrazione.
Stamattina le nostre chat sono state letteralmente invase dalla notizia che a Crotone sarà realizzato appunto, per mano di Jorit, il volto di Rino Gaetano, forse a sostituire il banner voluto dall’amministrazione stessa celebrante il cantautore crotonese. Siamo assolutamente felici che l’arte urbana sia ormai così tanto diffusa anche in Calabria, e in fondo ci sentiamo partecipi di questo, significa che in 10 anni di attività abbiamo lavorato egregiamente inculcando la cultura della rivalutazione urbana attraverso l’arte.
Allo stesso tempo questo ha scaturito in noi una triste riflessione: nella nostra amata Calabria, siamo ancora lontanti dal rispettare, considerare e valorizzare l’ingegno creativo. E questo fa ancora più male quando arriva dalla classe politica. Questa nostra vuole essere sì una denuncia ma, soprattutto, un momento di riflessione per quanti ancora si chiedono perché la nostra terra vive questo processo di desertificazione delle professionalità. Cogliamo, l’occasione per porgere i nostri auguri all’evento che sarà realizzato a Crotone e per quelli che verranno, in fondo l’importante è che trionfi la Street Art”.
Il direttivo di Rublanum – Gulìa Urbana
RUBLANUM – cos’è
Da Gulìa Urbana, rassegna itinerante dedicata al territorio calabrese, al progetto TRUSt, che negli ultimi due anni ha contribuito a donare nuova luce alle periferie della città di Taranto, il collettivo Rublanum, nato a Rogliano nel 2012, è ormai sinonimo di curatela e organizzazione di livello internazionale nel campo della street-art.
Il collettivo, formato da Giacomo Marinaro, Andrea Falbo e Matteo Falbo, lavora dal 2012 con l’obiettivo di arricchire il paesaggio e ampliare gli orizzonti di linguaggio di città, piccoli centri e borghi italiani attraverso il linguaggio dell’arte urbana. Rublanum nasce a Rogliano, e da lì il suo lavoro prende il via, dapprima attraverso la rassegna Gulìa Urbana, progetto itinerante che nel corso degli anni ha coinvolto diversi comuni del territorio calabrese – Rogliano, Mangone, Cellara, Parenti, Lamezia Terme, Diamante, Bianchi, Santa Sofia D’Epiro, Belsito e San Giorgio Albanese, solo per citarne alcuni – che oggi ospitano sui loro muri opere di assoluto valore di tanti artisti internazionali.
Recuperare aree poco valorizzate, offrire nuovi spunti di riflessione, squarciare il velo verso immaginari altri, anche geograficamente distanti dai luoghi in cui si opera, e promuovere le arti contemporanee, questi i principali obiettivi del progetto Gulìa Urbana, che da dieci anni continua la sua opera di rifunzionalizzazione e rigenerazione all’interno del tessuto vivo della provincia calabrese.
Le opere di artisti come Helen Bur, Alice Pasquini, Vesod, Jorit, Tony Gallo, Kraser, Dimitris Taxis, Massimo Sirelli, Emeid e molti altri, oggi sono integrate nel tessuto urbano di circa 20 comuni. Ognuna di queste opere si fa portavoce di una storia, gli artisti una volta arrivati sul posto si aprono con la massima libertà ad uno scambio di idee e temi con la comunità locale.