Un tesoro architettonico riscoperto: la storia e il valore della Casetta Blu di Pellaro
Proseguendo verso sud lungo la statale 106 in auto, proprio poco dopo Pellaro si può scorgere, in un fugace istante di meraviglia o durante alcuni minuti di bellezza che intrattengono nel traffico, la suggestiva “Casetta Blu”. Questo edificio non è come gli altri: sorprende, affascina e trasporta chi lo osserva in una dimensione fatata. Sarà forse per il caratteristico colore blu, per l’eleganza dello stile Liberty o per la vista di un edificio ben conservato e perfettamente integrato nell’ambiente circostante.
Per la comunità di Pellaro e della zona di Reggio, la “Casetta Blu” rappresenta un luogo che evoca le gite in auto in famiglia, i viaggi di andata e ritorno dalle vacanze, i ricordi dell’infanzia trascorsa in macchina con i genitori. In altre parole, è un edificio che va oltre, in quanto riesce ad entrare in modo pervasivo nell’immaginario collettivo di molti. Il segretariato regionale del MIC per la Calabria, attraverso i suoi profili social, ha sottolineato l’importanza artistica di questo edificio, mettendo in risalto il profondo e identitario legame con il territorio circostante: “Alcune architetture mettono in luce l’essenza vera dei luoghi, e la costa ionica calabrese ha aspetti di grande bellezza paesaggistica, naturalistica e storica. La sua posizione geografica l’ha resa da sempre viva, quasi un’architettura naturale in una morbida continuità tra terra e mare. E la ‘Casetta Blu’ interagisce con la terra e il mare in un sistema osmotico fatto di elementi che si compenetrano fra di loro. È un edificio destinato all’attività lavorativa come altri presenti lungo queste coste, testimonianza di un’attività economica strettamente integrata nel territorio dei borghi”.
Un patrimonio culturale “blu” che continua ad affascinare, il trionfo della bellezza in stile Liberty Il trionfo blu-celeste, proprio come il cielo, dello stile Liberty di questo edificio costituisce un elemento prezioso del patrimonio culturale calabrese e italiano fin dal 2021. La sua visione è simile a un quadro in cui non potrebbe esserci un rapporto sinergico e virtuoso migliore tra oggetto e cornice. Infatti, tra le peculiarità dello stile Liberty vi sono forme sinuose e razionali, eleganti ed essenziali, spesso abbellite da decorazioni e motivi floreali o naturalistici. Osservandole, vi è forse una sensazione che la natura abbia voluto abbellire questo capolavoro con tutti i suoi colori, richiamando così l’intento architettonico dell’edificio, che suscita negli visitatori un senso di trasporto verso epoche passate, evocando eleganza e raffinatezza.
A descrivere le peculiarità architettoniche, capaci di rappresentare un vero e proprio trionfo di bellezza dello stile Liberty in Calabria, è stata Angelina De Salvo, ex responsabile dell’ufficio stampa del Ministero della Cultura, che ha affermato sui social: “Dal punto di vista compositivo, la casa colonica rispecchia le tipologie tipiche degli edifici rurali costruiti tra gli anni ’20 e ’30 del 1900 nelle campagne reggine. Il fabbricato ha una superficie coperta di circa 200 metri quadrati e si presenta con forme compatte e semplici, tipiche delle case ‘recinto’ o ‘italiche’. I fronti, in stile Liberty, pur caratterizzati da linee semplici, sono arricchiti con cura di dettagli architettonici. Le finestre, le porte-finestre ad arco e i balconi con ringhiere in ferro battuto si aprono risaltando sul colore azzurro. Anche l’interno rispecchia la cura dei dettagli esterni. Intorno all’abitazione, nel terreno agricolo, si possono notare una serie di ulteriori opere: un forno in mattoni, un palmento, una vasca e un lavatoio in calcestruzzo”.
Non si tratta solo di un semplice edificio colorato, magari un po’ eccentrico e vivace, ma di un vero e proprio luogo del cuore per molti, che continua a meravigliare e affascinare anche sui social, riuscendo a trasmettere la sua potenza immaginifica anche al regista romano Luigi Parisi per le riprese del cortometraggio fantasy “La Casa in Blu”.