L’artista catanzarese Raffael si racconta

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Raffael è una persona molto particolare, che ama l’arte, il ballo, l’insegnamento, in maniera intima e viscerale.

Lo abbiamo incontrato per parlare da vicino e capire meglio la sua anima che si cela dietro ogni creazione.

Dal dialogo viene fuori l’amore per la famiglia e per i suoi quattro figli. Ci racconta di essere una persona credente, e di aver conosciuto e seguito personalmente Natuzza Evolo, la mistica di Paravati.

Poi in punta di piedi ci addentriamo nel suo mondo creativo.
«Per me l’arte è passione -dichiara-, scopo di vita, mezzo di comunicazione e socializzazione, oltre che di pensiero».
Con questa affermazione evidenzia il valore individuale, di riflessione e introspezione, sottolineando una funzione sociale, di aggregazione e condivisione che l’arte è capace di regalare.

Dalla conversazione nascono diversi spunti per comprendere il suo lavoro più in profondità. Questo personaggio è noto al pubblico Calabrese e non solo, come l’Artista dai nasi rossi, appellativo, ci racconta, che non gli dispiace affatto, anzi lo apprezza perché lo distingue e lo rende riconoscibile.

Gli è sempre piaciuto “giocare” con la politica, infatti l’arte a volte si occupa di politica trattando questa tematica, altre si disinteressa. Il nostro protagonista a tal proposito dichiara: «Con “loro” è molto semplice essere artisticamente più veritiero!» riferendosi chiaramente alla scaltrezza tipica dei politici di oggi.

Apprezza molto Pirandello, infatti durante il dialogo lo evidenzia in diverse occasione.

Troviamo il tempo per parlare anche di un’altra sua grande passione: l’insegnamento. Raffael parla ogni giorno ai suoi alunni a scuola, o meglio lo faceva prima della quarantena, e li ringrazia, perché il rapporto con i più giovani rappresenta una fonte inesauribile per stimolare anche la sua creatività.

«L’attività scolastica -afferma-, deve essere un continuo laboratorio tra alunni e insegnante, senza dimenticare il fatto che rimani sempre il docente».

Un altro modo per esprimersi è sicuramente la musica, e il nostro protagonista lo fa anche attraverso il ballo. Ama il tango, e rimane affascinato ogni volta da questo modo di muovere il corpo a tempo. È un artista Calabrese che mescola la sua arte con la musica.

Il futuro di Raffael è sicuramente continuare a creare, come diceva il grande Cefaly: «Lavora, lavora, lavora!»