La cardiologa Maria Primerano è Premio Speciale della Giuria sez. narrativa/ saggistica edita al 43° Premio Letterario Casentino con il suo libro “L’anello stregato di Mozart Divertissement”, Tullio Pironti Editore. Ancora un riconoscimento sempre per lo stesso testo, il settimo per l’esattezza da ottobre a oggi, per la professionista catanzarese. Il Premio ‘Casentino’ – tra i più antichi e significativi organizzati su scala nazionale – è stato fondato da Carlo Emilio Gadda, Nicola Lisi, Carlo Coccioli che lo istituirono negli anni ’40 e, dopo l’interruzione del periodo bellico, negli anni ’70, viene riproposto all’attenzione del mondo culturale italiano per volontà del Presidente del Centro Michelangelo, Silvio Miano, e attualmente dal Centro Culturale Fonte Aretusa.
Il Premio affida la presidenza delle sezioni poesia, narrativa ed economia rispettivamente a Silvio Ramat, Giancarlo Quiriconi e Giorgio Calcagnini e a una competente, integerrima giuria che alla fine del suo lavoro di selezione, individua coloro la cui voce è parsa di più vasto significato e risonanza. Il Premio ‘Casentino’ rende inoltre omaggio tutti gli anni ad eminenti personalità della nostra cultura, assegnando i ‘Premi d’onore Casentino’ per la poesia, la narrativa, la saggistica, il giornalismo, l’economia e la medicina. In passato, tra i Premi d’onore Casentino si trovano, tra gli altri, Sandro Pertini, Giovanni Spadolini, Indro Montanelli, Susanna Agnelli, Mario Luzi, Chiara Lubich, Franco Zeffirelli, Giorgio Saviane, Carlo Bo, Saverio Strati, Maria Luisa Spaziani… La premiazione della Primerano avverrà nel primo weekend di giugno alla presenza dei componenti della Giuria e dei rappresentanti del mondo artistico e letterario italiano nell’Abbazia di San Fedele a Poppi, in Toscana, provincia di Arezzo, luogo inserito nell’elenco dei borghi più belli d’Italia, la cui storia è strettamente legata alle vicende della famiglia dei conti Guidi che lo dominarono dal 1191 fino al 1440 quando divenne sede del Vicario della Repubblica di Firenze. Luogo nel cui Castello soggiornò nel 1307 e nel 1311 Dante Alighieri e che la tradizione vuole abbia composto proprio a Poppi il XXXIII canto dell’Inferno. Ed è percorrendo la cinta muraria che ancora oggi in gran parte circonda il paese si nota come questo sia stato congegnato con una singolare forma ad “L” i cui poli d’assetto urbano sono da un lato il castello dei Conti Guidi e dell’altro l’Abbazia di San Fedele.