Nicastrello: il fascino di un borgo abbandonato in Calabria

nicastrello, foto facebook di diegozucchetto
nicastrello, foto facebook di diegozucchetto

Dalla sua fondazione nel seicento, quando prosperava grazie all’agricoltura e all’industria locale, Nicastrello è passato da un vivace centro comunitario con servizi essenziali a un borgo abbandonato e dimenticato

VIBO VALENTIA, 4 NOV 2024 – Immerso nel fitto bosco di Fellà, il borgo abbandonato di Nicastrello racconta una storia che affonda le radici nel lontano Seicento. Secondo antichi documenti, la sua fondazione risale a questo periodo, quando la richiesta di manodopera agricola e boschiva nelle zone circostanti iniziò a crescere.

Il villaggio si sviluppò attorno a un casale preesistente e, nei suoi giorni di gloria, vantava diverse strutture fondamentali per la comunità: una farmacia, una scuola, una chiesa, due frantoi e due mulini. Questi edifici, oggi ridotti a ruderi, testimoniano un passato vivace e produttivo, in contrasto con l’atmosfera di desolazione che avvolge il borgo.

Nonostante il degrado, Nicastrello non è completamente dimenticato. Ogni anno, infatti, viene riavvivato in occasione della celebrazione di Sant’Elena Imperatrice, un evento che richiama l’attenzione e la devozione dei pochi rimasti legati a questa terra. La manifestazione rappresenta un momento di comunità e di riscoperta di un patrimonio storico e culturale che merita di essere preservato.

Nicastrello, con il suo mix di storia e natura, continua a essere un luogo affascinante, un tesoro nascosto della Calabria che invita alla riflessione sulle memorie del passato e sull’importanza di tutelare le tracce della nostra storia.