Pubblico delle grandi occasioni e grande occasione è stata ieri sera al Parco Scolacium con la Fondazione Armonie d’Arte e la rassegna autunnale “Scolacium d’Autore“, realizzata in collaborazione con la Ubik di Catanzaro e l’Associazione Gutenberg . Tantissimo pubblico, ben oltre la capienza e dunque forse oltre le attese, autorità civili e militari, auterevoli intellettuali, per un evento che ha messo insieme valori culturali come la lettura e l’informazione con l’impegno etico sociale: la presenza del Procuratore Nicola Gratteri ed professore Antonio Nicaso per presentare la loro ultima fatica letteraria “Padrini e Padroni, come la ‘ndrangheta è diventata classe dirigente”. Un tema sociale drammatico ma evidentemente anche avvertito come emergenza culturale affrontato con in modo semplice, diretto, chiaro e potente dai due autori in un incontro introdotto con ampio respiro dall’avv. Costa, acutamente animato anche dal direttore del Corriere della Calabria Paolo Pollichieni, dall’acuto intervento Sum concetto di comunità di Antonio Vjscomi qui in veste di professore universitario e non di vice presidente della Regione e moderato con equilibrio e vivacità dal giornalista Rai Riccardo Giacoia, con una platea prima silenziosa e poi partecipativa nel dibattito finale. Sono emersi aspetti inquietanti di dettaglio sul traffico di droga e sulle nuove modalità di utilizzo del danaro sporco, ma soprattutto è apparso quanto mai forte e dal sapore di emergenza la questione giovanile rispetto al possibile contenimento del reclutamento criminale.
Il Procuratore Gratteri ha infatti ribadito con forza la necessità di un livello di istruzione e di attività educativa da recuperare e connotare di rigore, così come un dialogo con i giovani improtato ad affrontare la questione morale prima di tutto sotto il profilo della “convenienza” di un comportamento onesto rispetto a quello delinquenziale, proprio per catturare l’attenzione dei giovani che oggi, prede della comunicazione globale fortemente consumistica, misurano i valori sotto l’aspetto innanzitutto utilitaristico; naturalmente ciò con la consapevolezza, da parte degli adulti, che la questione morale può e deve essere poi declinata e affrontata con i giovani che abbiano un minimo di corretta istruzione, dal momento che generazionalmente sono, in buona percentuale, profondamente distratti sulle questioni valoriali di base.
Il saluto iniziale di Chiara Giordano, presidente della Fondazione Arte, ha evidenziato che l’incontro si inquadra in un grande progetto di valorizzazione del parco per tutto l’anno, un programma di brandizzazione territoriale siglato “Terre di Scolacium“, che vede quindi Scolacium come contenitore prezioso di attività culturali integrate che, oltre il Festival estivo di profilo internazionale, si sostanziano in rassegne di libri, mostre, laboratori, degustazioni, e servizi al pubblico dalla biglietteria all’info point, dal book shop al nuovo Arte cafè “La Cornacchia“, con un grande grazie all’utenza che diventa l’ imprescindibile compagno di viaggio per questo percorso ambizioso ma nello stesso tempo certamente foriero di benessere spirituale e materiale. Così come Nunzio Belcaro di Ubik – Catanzaro, salutando a sua volta, ha citato Corrado Alvaro per ricordare a tutti che “ la più grande disperazione che possa impossessarsi di un popolo è il dubbio che vivere rettamente sia inutile “.
Dunque Armonie d’Arte e Scolacium si pongono come vero e forte riferimento culturale e non solo locale, “un luogo – come afferma ancora il presidente Giordano – dove uomini e cose possono trovare ed emanare a loro volta positività, identità, bellezza, giustezza, futuro.”