“La mafia a Lamezia era una mafia di serie A. Vi è stata una sottovalutazione, si combatteva la mafia a mani nude con un commissariato di quattro gatti. La mafia qui aveva un delirio di onnipotenza. Anche sulla vicenda dei netturbini ho letto le carte ed ho provato rabbia perché si poteva risolvere, c’è stata una congiuntura di eventi ma speriamo che si possa fare qualcosa. Spesso noi incontriamo collaboratori di giustizia dai quali cerchiamo sempre di sapere. Vi posso dire di non abbattervi: su Lamezia abbiamo fatto tante operazioni e ne faremo ancora”.
Si è espresso così il Procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri intervenuto sul palco di Trame.11, sollecitato dal giornalista Arcangelo Badolati a proposito della vicenda giudiziaria legata all’attentato di ndrangheta in cui persero la vita due innocenti lavoratori lametini nel 1991, Francesco Tramonte e Pasquale Cristiano. Un caso irrisolto che, a distanza di oltre tre decenni, pesa sul presente di una città come Lamezia ancora sotto lo scacco dei clan.