COSENZA – Ha aperto i battenti venerdì scorso la mostra dal titolo “Nulla è tangibile” del duo artistico Zeroottouno. L’esposizione, che sarà visitabile fino al prossimo 15 aprile al Bocs Museum di Cosenza, è la quarta nata dalla collaborazione tra Accademia di Belle Arti di Catanzaro e museo cosentino. È inclusa nella quinta edizione del progetto “Ceilings” e s’inquadra nel novero delle iniziative promosse dall’Aba Catanzaro per festeggiare i suoi primi 50 anni di attività.
Come accedere alla mostra
La mostra sarà visitabile fino al prossimo 15 aprile secondo i seguenti orari: dal martedì al venerdì, dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19; sabato, dalle 9 alle 13. Il Bocs Museum è a Cosenza, in piazza Tommaso Campanella, all’interno del Chiostro del Complesso monumentale San Domenico.
Le dichiarazioni di Giuseppe Guerrisi (duo artistico Zeroottouno)
Nelle tre sale al piano inferiore del Bocs Museum, il visitatore è portato a interagire con le opere esposte, quasi a interferire con la loro natura e la loro staticità, agendo da elemento esterno di perturbazione che altera, ora temporaneamente ora irrimediabilmente, le creazioni degli artisti: «È una mostra completamente interattiva – ha spiegato Giuseppe Guerrisi, uno dei due artisti – che vuole mettere un punto esclamativo sulle basi del nostro lavoro, su ciò che vogliamo raccontare. Attraversa gli ultimi anni della nostra produzione artistica e guarda al futuro immaginando l’evoluzione dell’arte sotto il profilo dell’interazione con chi ne fruisce».
L’esperienza artistica: le dichiarazioni di Davide Negro (duo artistico Zeroottouno)
Con questa esposizione, il duo torna in Calabria dopo alcune esperienze fuori dai confini regionali e celebra i suoi dieci anni di attività: «Abbiamo studiato assieme all’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria – ha aggiunto l’altra metà di Zeroottouno, Davide Negro – e da lì, nel 2013, abbiamo avviato la nostra collaborazione che si basa sulla fusione di linguaggi espressivi differenti, proseguendo sulla strada del continuo e reciproco scambio».
Le dichiarazioni di Simona Caramia e Giuseppe Negro (docenti Aba Catanzaro e curatori mostra)
«La mostra contiene gli elementi tipici del lavoro di ricerca ed espressione artistica di Zeroottouno – hanno detto Simona Caramia e Giuseppe Negro, docenti Aba Catanzaro e curatori dell’esposizione -. Soprattutto c’è il dialogo con la natura e la relazione diretta e attiva con il fruitore. La filosofia alla base della loro esposizione è quindi la ricerca dell’equilibrio cosmico che parte da un contatto stretto e diretto tra arte e contesto ambientale. La mostra diventa quindi un percorso esperienziale per il visitare che è coinvolto nel processo di creazione o distruzione dell’espressione degli artisti».
Una mostra artistica che è anche espressione di un gran lavoro di rete territoriale
Con questa esposizione, inoltre, si concretizza una triangolazione istituzionale che lascia intravedere le grandi potenzialità della collaborazione tra Enti del territorio calabrese.
Oltre all’Accademia catanzarese e al museo cosentino, infatti, è diretto il coinvolgimento dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria di cui Davide Negro è docente di Fotografia e che è presieduta da Marilena Cerzoso, al contempo direttrice del Bocs Museum.
Le dichiarazioni di Marilena Cerzoso (direttrice Bocs Museum Cosenza)
«Con questa esposizione diamo vita ad una rete di creazione e promozione dell’arte contemporanea in Calabria», ha detto Marilena Cerzoso confermando come l’idea nata dalle due Accademie di dar vita ad un Politecnico regionale delle Arti capace di valorizzare le potenzialità e le competenze dei singoli territori attraverso un progetto unico e coordinato sia la strada da perseguire nella costruzione di un’offerta formativa, artistica e culturale di qualità capace di creare valore sociale ed economico per tutto il territorio regionale.
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