San Lucido: un affascinante borgo dell’alto tirreno cosentino tra mare cristallino, storia secolare e leggende di amore
SAN LUCIDO (CS), 27 SET 2024 – San Lucido, un piccolo gioiello dell’alto tirreno cosentino, si erge con grazia su un costone roccioso, regalando ai visitatori panorami mozzafiato su un mare dalle tonalità vivaci e cristalline. La passeggiata panoramica, che si snoda a semiluna attorno al promontorio, funge da accesso alle strette viuzze del centro storico, un labirinto di slarghi, scalette e palazzi gentilizi. Qui, l’architettura si mescola a ceramiche dalle influenze arabe e a costruzioni settecentesche, creando un affascinante mosaico di stili che racconta una storia secolare.
L’atmosfera di San Lucido è permeata da segni di un passato vibrante, come i caratteristici “Gafiu”, che ricordano i crocicchi delle tradizionali Kasbah. Queste peculiarità, insieme alle ceramiche antropomorfe disseminate nel paese, trasformano San Lucido in un autentico luogo memoriale, dove storia, arte e cultura si intrecciano, celebrando le differenze piuttosto che omogeneizzarle.
Nel corso dei secoli, il borgo è stato feudo di illustri famiglie come i Carafa, i De Sangro, i Caracciolo e i Ruffo di Calabria. Queste signorie hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia del luogo, arricchendolo di chiese e leggi. San Lucido è anche testimone di eventi storici significativi, a partire da Ruggero il Normanno, che donò il borgo alla curia cosentina, promuovendo un dialogo fecondo tra cattolici e bizantini. L’influenza araba ha ulteriormente arricchito le interazioni culturali, creando una comunità aperta e accogliente, con il mare che fa da cornice a ogni angolo.
Tra le storie che animano il paese spicca quella di Cilla, una giovane donna che, in cerca del suo amore disperso, si gettò in mare da una rupe. La sua tragica vicenda è commemorata da una scultura vibrante, situata all’inizio della passeggiata panoramica, dove Cilla sembra tendere le braccia verso l’orizzonte infinito. Non lontano da lì, si ergono i ruderi di un antico castello, simbolo di un passato glorioso, che, nell’ultima fase della sua esistenza, fu governato dalla famiglia Ruffo di Calabria.
Fabrizio Ruffo di Calabria, nato in questo borgo, è ricordato per il suo ruolo decisivo nel porre fine alla Repubblica Napoletana del 1799, un’esperienza politica illuminata che segnò la storia dell’epoca. In un episodio che sottolinea ulteriormente l’importanza strategica di San Lucido, Gioacchino Murat affrontò qui i primi rovesci del suo tentativo di riconquista, preludio della sua tragica fine a Pizzo.
San Lucido si presenta come un luogo dalle mille suggestioni, un borgo intriso di luce e colori, dove l’arte, la storia e la bellezza naturale si fondono in un’armonia perfetta. Le sue chiese ben conservate, i palazzi storici e le strade lastricate accolgono i visitatori, mentre la piazza concava si affaccia sul mare, simile al ponte di una nave pronta a salpare verso nuovi orizzonti. Un’esperienza unica che invita a scoprire non solo la bellezza del paesaggio, ma anche la ricchezza delle sue storie e delle sue tradizioni.