Un viaggio alla scoperta di Santa Sofia d’Epiro, dove la comunità arbëreshë conserva intatte le sue tradizioni secolari, dalle chiese bizantine ai costumi tipici
SANTA SOFIA D’EPIRO (CS), 26 NOV 2024 – Santa Sofia d’Epiro è uno dei luoghi più affascinanti della Calabria, un borgo che racconta la storia della comunità arbëreshë, i cui abitanti sono discendenti degli albanesi giunti in Italia a partire dal XV secolo. Situato sulle pendici nord-occidentali della Sila Greca, il paese è un perfetto esempio di come tradizioni millenarie e bellezze naturali si fondano armoniosamente. La sua storia e le sue tradizioni sono visibili non solo nelle festività e nei costumi, ma anche nella lingua, nei riti religiosi e nelle architetture che caratterizzano il centro storico.
Santa Sofia d’Epiro si adagia su una vasta spianata che si estende tra i contrafforti silani, un paesaggio incantevole fatto di colline e vallate che digradano fino al fiume Crati. L’area comprende una parte della riserva naturale del lago di Tarsia, un’oasi faunistica di rilevante interesse, abitata da specie rare come l’Airone Rosso e la Cicogna Bianca, che da anni viene avvistata in questo angolo di Calabria. Il territorio è anche ideale per il birdwatching e per percorsi naturalistici, che offrono la possibilità di esplorare la flora e la fauna locali.
L’agricoltura del paese è altrettanto ricca e variegata, con numerose coltivazioni di gelsi per l’industria della seta, castagni e querce che formano fitte foreste, e terreni dedicati alla produzione di uliveti, viti e fichi, che danno frutti prelibati e vini di qualità.
Il centro storico di Santa Sofia d’Epiro conserva la tipica struttura urbana dei borghi arbëreshë, con le cosiddette gitonie, rioni disposti attorno a uno spiazzo centrale. Questi quartieri tradizionali, sebbene disposti in modo irregolare, creano una trama urbana che si integra perfettamente con il territorio circostante, senza snaturarlo. Le abitazioni, alcune delle quali ancora decorate con portali in pietra e stemmi gentilizi, raccontano la storia di antiche famiglie e tradizioni.
Nel XV secolo, il borgo fu popolato dai profughi albanesi, che si insediarono vicino alla chiesa vecchia e alle pendici del paese. Ogni gruppo formò una gitonia, il che contribuì a creare una comunità coesa, legata alle proprie radici culturali.
Santa Sofia d’Epiro è un importante centro per la religione greco-bizantina. La Chiesa di Sant’Atanasio il Grande, risalente al 1742, è uno degli edifici più rappresentativi del paese. In stile neoclassico, l’edificio presenta una pianta ad aula unica con abside quadrata e una volta affrescata dall’artista cretese Niko Jannakakis negli anni ’80. Il dipinto all’interno della chiesa è un’interpretazione moderna di chiara ispirazione bizantina, che continua a rendere l’edificio un punto di riferimento religioso e culturale.
Altro luogo di grande valore storico è la Chiesa di Santa Sofia Martire, la più antica del paese, che conserva al suo interno pregevoli icone dipinte dai monaci basiliani dell’Abbazia di Grottaferrata. Accanto a queste chiese, si trova la Chiesa di Santa Venere, che ospita un’importante collezione di icone, tra cui alcune del pittore albanese Josif Droboniku.
Un altro tesoro del paese è il Museo del Costume Albanese, situato nell’antico Palazzo Vescovile. Il museo custodisce una ricca collezione di abiti tradizionali delle donne arbëreshë, tra cui abiti quotidiani, da festa, nuziali e di lutto. Questi costumi sono ancora oggi visibili nelle strade di Santa Sofia, dove le donne più anziane continuano a indossarli, preservando una tradizione che affonda le sue radici nella storia e nella cultura del borgo. Il museo, inoltre, ospita una sezione dedicata alla flora locale, con l’Erbario del Crati, che raccoglie le specie vegetali tipiche della regione.
Santa Sofia d’Epiro è anche un palcoscenico di eventi folkloristici, culturali e religiosi che celebrano la sua identità arbëreshë. Tra le manifestazioni più importanti, spicca la festa di Sant’Atanasio, celebrata il 2 maggio, che inizia con il volo di una mongolfiera di carta colorata. A metà maggio, si tiene la Primavera Italo-Albanese, un raduno folkloristico che riunisce la comunità arbëreshë da tutta la Calabria. Tra le altre festività, si segnala anche la solenne benedizione delle acque, un rito greco-bizantino che si svolge il 6 gennaio, e numerosi eventi che animano il paese durante l’anno.
Santa Sofia d’Epiro è un luogo che incanta non solo per la sua bellezza naturale, ma anche per la forza delle sue tradizioni. Ogni angolo, ogni monumento, ogni manifestazione racconta la storia di una comunità che ha saputo mantenere viva la propria identità attraverso secoli di cambiamenti. Un borgo che continua a vivere in simbiosi con la natura, la storia e la cultura, offrendo ai visitatori un’esperienza unica di autenticità e tradizione.