Un’incredibile odissea nell’antichità: il glorioso rinvenimento del patrimonio romano sotto le aule della scuola P.E. Murmura, svelando tesori sepolti nel cuore di Vibo Valentia
Un’imponente rivelazione archeologica ha fatto emergere frammenti del passato romano nella città di Vibo Valentia, nel quartiere di S. Aloe, all’interno del Parco Archeologico Urbano. Questa scoperta senza precedenti è stata possibile durante i lavori di adeguamento sismico condotti presso la scuola “P.E. Murmura”, sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia, e sotto il coordinamento scientifico del funzionario archeologo Dott. Michele Mazza.
Le operazioni di scavo, recentemente concluse, hanno portato alla luce trentadue vani al piano terra dell’edificio. Grazie alla precauzione dei cavi di fondazione, alcuni riempimenti di terra sono rimasti intatti, preservando la stratigrafia archeologica dell’area.
Tra i vani esplorati, tredici hanno rivelato una ricca collezione di reperti e manufatti murari, tra cui strutture che appartengono sia a abitazioni private che ad edifici di probabile uso pubblico, delineando un’importante sezione dell’antico Municipium di Vibo Valentia.
Particolarmente significative sono le scoperte relative a un complesso termale, con una vasta vasca da bagno, forse una natatio, rivestita di marmi colorati e circondata da un ambiente monumentale decorato con nicchie, colonne e statue in marmo. I reperti più importanti, inclusa una pregevole statua in marmo della dea Artemide, sono stati trasferiti di recente nel Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia.
Gli studi stratigrafici e le analisi dei materiali suggeriscono che queste scoperte risalgano al periodo compreso tra la tarda età repubblicana e quella imperiale.
La posizione delle strutture scoperte all’interno della scuola si allinea con quelle già conosciute nel quartiere, indicando una possibile estensione dell’insediamento pubblico/residenziale precedentemente indagato.
Questa scoperta è il frutto di una collaborazione stretta tra la Soprintendenza e l’Amministrazione Comunale di Vibo Valentia, che hanno lavorato insieme per garantire che i lavori di adeguamento sismico dell’edificio scolastico fossero compatibili con la protezione e la conservazione dei reperti archeologici.
L’impegno e la dedizione di tutti coloro coinvolti, compresi il Sindaco Avv. Maria Limardo, il Dirigente del Settore V del Comune di Vibo Valentia, l’ing. Lorena Callisti, il Segretario dott. Domenico Libero Scuglia, il direttore dei lavori Arch. Giuseppe Romano, la ditta Cipullo Nicola S.r.l., la Limes Società Cooperativa arl di Ravenna e gli archeologi dott. Fabio Lico e dott. Manuel Zinnà, hanno contribuito a rendere possibile questa importante scoperta.
Le implicazioni di queste scoperte vanno oltre il semplice arricchimento del patrimonio storico e culturale di Vibo Valentia: esse rappresentano una risorsa significativa per la comunità e un possibile incentivo per il turismo culturale.
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