Il ricco mondo della tessitura calabrese: il fascino del Vancale

Vancale
Vancale

L’arte perduta della tessitura calabrese: il fascino del Vancale

Nella meravigliosa regione della Calabria, è possibile intraprendere un affascinante viaggio nella storia attraverso la scoperta del fantastico mondo della tessitura. Un simbolo di questa tradizione è il “vancale,” una stola tipica ampiamente utilizzata a Tiriolo, un piccolo paese nella provincia di Catanzaro. Il termine “vancale” deriva da “vanca,” che indica la panca dove le donne di Tiriolo custodivano con orgoglio il loro corredo nuziale.

L’arte della tessitura giunse in Calabria dall’antico Oriente, diffondendo l’uso del telaio e la bellezza dei tessuti, tanto che fino al secolo scorso la regione fu considerata un importante centro di produzione tessile. In ogni casa si poteva trovare un telaio, simbolo della pazienza e dell’abilità femminile. Ogni madre tramandava alle proprie figlie i segreti della filatura e del ricamo per creare il celebre corredo, che comprendeva lenzuola, asciugamani e altro ancora.

Il fiore all’occhiello dell’artigianato tessile calabrese è indubbiamente il “vancale,” uno scialle da donna che un tempo veniva indossato sulle tradizionali “pacchiane” dalle donne della regione. Oggi, invece, questi splendidi manufatti sono diventati elementi decorativi per le abitazioni, adornando poltrone, tavoli e pareti. La lavorazione del vancale è un processo lungo e laborioso che richiede grande precisione e abilità. Purtroppo, il futuro di questa tradizione è incerto poiché manca l’interesse da parte dei giovani, che sembrano non provare lo stesso trasporto e desiderio di preservare i valori del passato e farli vivere nel presente e nel futuro.

Un importante contributo alla tutela e valorizzazione del patrimonio tradizionale nel mondo della tessitura proviene dal Centro Ricerca Arte Tessile. Questa istituzione si impegna a promuovere la pratica e lo studio della tessitura a mano e delle attività ad essa collegate, mantenendo vive le tradizioni artigianali della Calabria.

Il vancale ha caratteristiche distintive ben precise: è largo quasi due metri e richiede precisi movimenti coordinati di mani e piedi da parte della tessitrice per intrecciare la trama dell’ordito e creare i colori e i disegni desiderati. La realizzazione di ogni singolo scialle richiede almeno dieci-dodici ore di lavoro, a seconda delle capacità dell’artigiana. Ancora oggi, l’antica arte viene preservata grazie all’uso di telai di legno. Durante l’inverno, il vancale viene spesso realizzato in lana pettinata, mentre in estate, si opta per la seta, mostrando sempre un’estrema cura per i dettagli, come le sottili fasciature trasversali multicolori con inserti di laminato oro e argento che ravvivano il fondo nero.

Per chi desidera immergersi ancora di più nella tradizione tessile calabrese, il Museo dell’Arte della Seta è un’ottima meta. Situato all’interno della Scuola Media “G. Mazzini” a Catanzaro, il museo custodisce testimonianze dell’antica produzione serica che rese famosa la città tra il XIV e il XVII secolo. Qui, i visitatori possono ammirare antichi telai e altre attrezzature utilizzate per la lavorazione della seta, nonché documenti storici legati a questa affascinante arte.

Il mondo della tessitura in Calabria continua a essere un tesoro culturale da proteggere e valorizzare. La sua bellezza e importanza storica meritano di essere preservate per le generazioni future, affinché possano continuare a godere dell’eredità artistica e artigianale di questa affascinante regione.