Dopo le parole lanciate in una lettera aperta dalla figlia dell’onorevole Domenico Tallini, finito nel vortice giudiziario dell‘inchiesta Farmabusiness e dopo le ultime dichiarazioni di Tallini, in cui lo stesso consigliere regionale ha detto di Sergio Abramo che “vale zero in politica” e che ha disposto nomine e affidamenti di lavori non sempre in linea con i dettati normativi, il sindaco di Catanzaro, ha tenuto nella giornata di ieri a precisare alcuni fatti.
Abramo: “Fui io a recarmi in Procura per chiedere di indagare su legittimità appalti“
“Capisco il momento di tensione emotiva dell’on. Tallini, determinata dalla situazione che sta vivendo e per la quale ho più volte espresso solidarietà alla persona. Nonostante la comprensione per uno stato d’animo che immagino essere non pienamente sereno, però, trovo doveroso chiarire alcune cose da lui recentemente sostenute”. È quanto ha dichiarato il sindaco di Catanzaro.
“Ci tengo a precisare,- ha dichiarato Abramo – seppur sia cosa nota, che fui io, in prima persona, a seguito di una seduta di Consiglio comunale in cui emersero delle perplessità relative a eventuali anomalie, a recarmi in Procura per chiedere di indagare sulla legittimità di tutti gli appalti affidati durante le mie legislature”.
“Tutto espletato secondo la massima legalità”
“Questo al solo fine di avere contezza io, ancora prima di altri, che tutto fosse stato espletato secondo la massima legalità – ha proseguito Abramo – e trasparenza e secondo i principi che hanno dominato tutta la mia azione politica. Merito sempre riconosciutomi, indistintamente, da tutti gli schieramenti politici e dallo stesso on. Tallini, che ancora oggi sostiene la mia azione amministrativa proprio per il modo in cui ho sempre gestito la cosa pubblica”.
“Nomina dirigenti a tempo determinato secondo criteri non soggettivi”
“Chiarisco, altresì, – ha precisato ancora il sindaco di Catanzaro – che la scelta dei dirigenti a tempo determinato (quelli a tempo indeterminato devono necessariamente risultare vincitori di concorso), non avviene sulla base di criteri soggettivi stabiliti dal Sindaco. Il capo dell’amministrazione, prima della nomina, è destinatario di un elenco che riporta i nominativi degli aventi titolo ad assumere una determinata posizione dirigenziale, stilato da una commissione composta da tre dirigenti pubblici che valutano i requisiti dei candidati, esclusivamente a seguito di un bando di selezione pubblica”.
“Commissioni relative agli appalti nominate da dirigente del settore preposto”
“Pertanto, – ha affermato Abramo – solo in una fase successiva, il Sindaco sceglie il nominativo del futuro dirigente fra quelli risultati idonei secondo, appunto, quanto certificato dai componenti della commissione. Questo è il percorso definito dalla legge, non da Sergio Abramo. In egual modo, aggiungo che secondo le norme, le commissioni relative agli appalti vengono nominate dal dirigente del settore preposto e le stesse sono composte da un dirigente dell’Ente che assume le funzioni di presidente e da funzionari che hanno il ruolo di commissari. Tali mie precisazioni sono doverose, anche perché bene dice l’on. Tallini quando afferma che la mia mentalità è di tipo imprenditoriale tant’è che ho sempre badato con assoluta dedizione all’interesse pubblico degli Enti che ho amministrato. Questo è il mio modo di essere”.
Presa di atto delle critiche dal punto di vista politico
“Prendo atto delle critiche dal punto di vista politico – ha dichiarato il sindaco Abramo – perché chiunque di noi, per il solo fatto di essere in campo, è tenuto ad accettare giudizi favorevoli o sfavorevoli di chiunque, siano essi cittadini o colleghi. Ma dal punto di vista amministrativo, penso che la mia lunga storia possa parlare da sé, fermo restando che rimango a totale disposizione degli organi competenti, qualora si avesse bisogno di chiarimenti di qualsiasi genere”.
Abramo: “Se essere zero in politica comporta avere l’onore di governare la propria città per 20 anni, ben vengano gli zero nella vita”
“Infine, – incalza ironico Abramo – mi si consenta una semplice battuta: se ‘essere zero in politica’ comporta vincere le elezioni quattro volte e avere l’onore di governare la propria città per 20 anni, ben vengano gli zero nella vita”.
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