Riceviamo e pubblichiamo:
Lo scorso lunedì, presso la Cittadella Regionale, alla presenza dell’on. Franco Pacenza, si sono incontrati il prof. Giovambattista Desarro, Rettore dell’Università Magna Grecia, il prof. Nicola Perrotti, Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia della UMG, nonché Presidente dell’Osservatorio Regionale per la Formazione Medico-specialistica, il prof. Giorgio Gasparini, Direttore della Scuola di Specializzazione di Ortopedia e Traumatologia della UMG, nonché Direttore della Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Mater Domini, il dr. Antonio Belcastro, Direttore Generale dell’AOU Mater Domini ed il dr. Massimo Candela, Presidente dell’Associazione degli Ortopedici e Traumatologi Ospedalieri della Calabria. Essendo gli argomenti all’ordine del giorno (la grave carenza di ortopedici sul territorio ed il mancato accreditamento da parte del MIUR della Scuola di Specializzazione di Ortopedia e Traumatologia della UMG) strettamente connessi, è stata sviluppata un’approfondita analisi, individuando alcuni punti di debolezza rispetto ai quali intervenire. In particolare, sono state proposte alcune possibili strategie per rafforzare la Scuola di Specializzazione al fine di poter conseguire l’accreditamento ministeriale per il prossimo anno accademico. Al termine della riunione è stato chiesto al dr. Belcastro di contattare il DG dell’Azienda Pugliese Ciaccio per raccogliere una disponibilità ad un successivo incontro formale (possibilmente venerdì 3 o lunedì 6 agosto) con tutti i presenti alla riunione al fine di valutare la possibilità di una integrazione tra le UO di Ortopedia delle due Aziende. In queste ore apprendo da alcuni organi di stampa e da una e-mail del dr. Belcastro che i due DG avrebbero già definito, in un incontro a due avvenuto mercoledì 1 agosto, l’accorpamento dell’Ortopedia universitaria a quella del Pugliese.
Questa proposta è irricevibile nella forma e nella sostanza.
Nella forma:
- Al termine della riunione di lunedì scorso ho espressamente richiesto (ed ottenuto l’assenso dei presenti sul punto) che ogni contatto dovesse avvenire alla mia presenza e sotto la supervisione dell’on. Pacenza. Così non è stato!
- Dove compare la figura del Magnifico Rettore in questa proposta? È il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Mater Domini che ha scelto autonomamente al posto dell’Ateneo o forse il Rettore ha abdicato dal proprio ruolo istituzionale dando delega al DG?
- Il sottoscritto, in quanto direttore della Scuola di Specializzazione di Ortopedia e Traumatologia della UMG, è responsabile della formazione degli specializzandi. Questo ruolo (e questo onere) è frutto di un lungo processo regolamentato e controllato dal MIUR che ha individuato attraverso diversi passaggi e verifiche di carriera la figura idonea per guidare questa Scuola. Non può essere una figura estranea alla Scuola (e men che meno una figura estranea all’Accademia) a decidere la sorte degli specializzandi di Ortopedia e Traumatologia.
- Leggo testualmente nella e-mail del dr. Belcastro che “probabilmente lunedì prossimo, si incontreranno i direttori delle due unità operative per definire i dettagli!”. A quali dettagli ci si riferisce? Alla spartizione dei posti letto? degli accessi operatori? delle scelte di strumentari e presìdi? Al di là del fatto che né io né il Collega (che ho appena consultato) ad oggi sappiamo nulla del nostro presunto incontro, l’iter proposto non è istituzionalmente corretto. Non è proponibile che a valle di un accordo di vertice (calato dall’alto e senza alcuna condivisione) i direttori delle UO debbano trovare equilibri e compromessi.
Nella sostanza:
- Leggo testualmente nella e-mail del dr. Belcastro che la UO di Ortopedia e Traumatologia dell’AOU Mater Domini sarà accolta “all’interno degli spazi già assegnati all’unità operativa di Ortopedia del Pugliese”! Ci viene proposta quindi una coabitazione forzata ad isorisorse relativamente a spazi ed accessi operatori! Si prospetta una Ortopedia universitaria ospite (sicuramente mal tollerata) della Ortopedia ospedaliera; la fallimentare esperienza della Pediatria non può essere certo proposta a modello! Non è pensabile che l’Ortopedia universitaria, oggi autonoma e dignitosamente produttiva (nonostante le storiche carenze di medici, accessi operatori, strumentari e presìdi) sia trasformata in una appendice parassita, succube dell’Ortopedia ospedaliera. Non è proponibile uno scenario di competizione all’interno di uno spazio già definito. Ciò sia detto nel pieno rispetto della professionalità dei Colleghi ospedalieri. Proprio perché li stimo e li apprezzo da sempre per il meritorio lavoro che svolgono, ritengo dannoso privarli della loro autonomia, così come ritengo dannoso privare l’Ortopedia universitaria della propria autonomia.
- La proposta è riduttiva; invece di creare i presupposti per una crescita si propone di accorpare. Pertanto, oggettivamente, non rappresenta la soluzione giusta. Lo scorso anno l’Ortopedia del Pugliese ha eseguito circa 700 interventi. Ad isorisorse l’inserimento della Ortopedia universitaria all’interno di spazi già definiti non potrà determinare un aumento di questo volume che è di gran lunga inferiore a quello necessario all’accreditamento della Scuola (1.000 interventi).
- Sgomenta il constatare come quella che poteva essere una occasione di crescita, per raggiungere con merito e con orgoglio un obiettivo, venga trasformata in un escamotage (per giunta goffo) per aggirare l’ostacolo, peraltro senza nulla investire.
- La Scuola di Specializzazione di Ortopedia e Traumatologia ha due “anime”: quella ortopedica (legata alla patologia di elezione e quindi ad interventi programmabili) e quella traumatologica (legata alla urgenza ed all’imprevedibilità). È vero che ad oggi nella AOU Mater Domini si registra una prevalenza delle patologie ortopediche, ma l’accorpamento delle due UO, così come proposto, vedrebbe necessariamente la patologia ortopedica sacrificata a favore della traumatologia e la formazione degli specializzandi non può prescindere dalle due componenti.
Alla luce di quanto rappresentato, invito il Magnifico Rettore (che è la figura istituzionale preposta a farlo) ad analizzare, di concerto con lo scrivente e sotto la supervisione dell’on. Pacenza, le proposte che già nello scorso dicembre Gli ho presentato e che ho ribadito nel corso della riunione dello scorso lunedì. In alternativa lo invito a formulare proposte diverse, purché nel rispetto della dignità, dell’autonomia e della professionalità dei docenti universitari e del personale medico ospedaliero coinvolti. La parola d’ordine sia, con orgoglio: “crescere per l’accreditamento!”. Non vogliamo un accreditamento posticcio (ammesso che sia raggiungibile) non sostenuto dall’onesto lavoro dell’Ortopedia universitaria.
prof. Giorgio Gasparini
Professore ordinario di Malattie dell’Apparato Locomotore;
Direttore della Cattedra e della Scuola di Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia dell’Università “Magna Graecia” di Catanzaro;
Direttore dell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia del Policlinico Universitario “Mater Domini” di Catanzaro