«Un problema che si ripete ciclicamente» ha sostenuto Saverio Viscomi referente dei lavoratori, rappresentante sindacale aziendale dell’Fp CGIL durante la protesta che vede coinvolti circa 400 lavoratori di Fondazione Betania Onlus.
Un doppio sit-in che si è tenuto oggi e proseguirà anche nella giornata di domani davanti i cancelli della fondazione fino alle 12:00, mentre lo sciopero coinvolgerà le intere giornate.
I lavoratori sono stanchi di vedere una situazione che va avanti da circa dieci anni e che lamenta un arretrato pagamento degli stipendi da giugno 2018.
«Episodi che ledono la dignità dei lavoratori, che garantiscono i servizi, ma che costretti a chiedere aiuto alle famiglie per andare avanti» ha dichiarato Emanuele Scalzo rappresentante sindacale della Cgil.
Una protesta condivisa all’unanimità dai sindacati Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Fpl che da mesi denunciano la grave situazione in cui versano i lavoratori, senza stipendio da circa cinque mesi mentre continuano a garantire i servizi, anche nelle giornate di protesta sono infatti garantiti i servizi minimi.
Il problema dei pagamenti da anni subisce un rimpallo tra Asp e Regione che sembrano non essere arrivati ad un punto di incontro sulla competenza dei pagamenti. In questo momento pare che il ritardo sia dovuto ad un pignoramento a carico della Fondazione che avrebbe determinato il blocco dei fondi regionali.
«Una condizione che coinvolge i lavoratori non solo del plesso di Santa Maria, ma che comprende anche le sedi dislocate di Girifalco, Gasperina, Serra San Bruno, Simeri Mare, oltre che e sedi cittadine di Catanzaro» ha chiariro Rocco Salvatore, rappresentante Cgil Rsa.
La Fondazione, per ora, non ha fatto altro che dare rassicurazioni verbali, l’ultima comunicazione risale a lunedì mattina in cui si chiedeva al giudice la sospensione e l’annullamento del pignoramento e il sollecito del pagamento di almeno due stipendi arretrati.
Anche Potere al Popolo Catanzaro si sente vicino alla protesta dei lavoratori, in una nota stampa, ha, di fatto, espresso piena solidarietà sostenendo che «I 400 lavoratori del centro di cura e riabilitazione si trovano, da giugno, nell’assurda condizione di lavorare … regolarmente senza essere pagati. Quello a cui assistiamo fra Regione Calabria, Comune di Catanzaro e Azienda Sanitaria Provinciale è un muro contro muro, un continuo rimpallo di responsabilità sullo sblocco dei fondi destinati a saldare la fornitura dei servizi socio-sanitari erogati dalla Fondazione. Una crisi finanziaria scaricata in realtà sulle spalle dei lavoratori, e delle loro famiglie. E’ necessario, per noi, schierarci a fianco di questi lavoratori e lavoratrici che lottano per la difesa dei propri diritti, e per la dignità del lavoro».
Quello che i lavoratori chiedono è il diritto ad essere retribuiti e ad avere il saldo delle spettanze arretrate. Intanto si attendono nuove notizie da parte dell’Asp di Catanzaro e dei giudici che si stanno occupando dellla questione, ancora poco chiara, relativa al pignoramento.
Anna Bagnato