Incontro presso l’I.C. Maida: il progetto “Ndranghetaoff” sensibilizza gli studenti sulla lotta alla criminalità organizzata

Maida IC incontro
Maida IC incontro

Si è tenuto presso l’I.C. Maida, guidato dalla Dirigente Sabrina Grande, il quinto incontro del progetto “Ndranghetaoff – la verità va insegnata da piccoli”, promosso dall’associazione Risveglio Ideale presieduta da Angela Napoli, con la collaborazione di Marisa Manzini, Sos. Proc. Gen. della Procura di Catanzaro. Il progetto sulla storia e sull’evoluzione della ‘ndrangheta, della durata di nove incontri, sta coinvolgendo gli studenti delle terze classi della Scuola Secondaria di Primo Grado e si concluderà il 27 maggio, con la discussione degli elaborati presentati dagli alunni e la consegna degli attestati di partecipazione.

Il tema dell’incontro odierno è stato il ruolo dei familiari delle vittime innocenti e del mondo delle associazioni e del volontariato nella lotta alla ‘ndrangheta. Durante l’incontro, i ragazzi hanno potuto ascoltare le toccanti testimonianze di Giovanni e Francesca Gabriele, genitori del piccolo Domenico, ucciso a Crotone “per errore” all’età di 10 anni mentre giocava a calcetto; di Vincenzo Chindamo, fratello di Maria, scomparsa da Limbadi nel 2016, e di Enzo Infantino, membro del comitato per la memoria di Rossella Casini a Palmi.

Le parole della Gabriele sono state dirompenti: “i ragazzi che hanno sparato a mio figlio avevano rispettivamente 19 e 25 anni. Anche loro sono vittime”. Il marito Giovanni ha ribadito che la ‘ndrangheta non ha un codice “d’onore”: “Gli uomini che hanno ucciso mio figlio lo hanno fatto per un valore di 350 euro, ma a loro non interessava questo. Hanno voluto sparare in un campetto pieno di bambini per dimostrare a tutti chi deteneva il potere”. Vincenzo Chindamo ha sottolineato che la ‘ndrangheta uccide per ottenere la paura delle persone. Hanno fatto del male a Maria perché una donna libera spaventava, ma la libertà non si può uccidere. Infine, Enzo Infantino ha raccontato la storia di Rossella Casini perché vuole che tutti sappiano che la sua terra non è quella delle persone che l’hanno uccisa, ma appartiene a coloro che dopo più di quarant’anni dalla sua scomparsa continuano a ricordarla.

Il progetto “Ndranghetaoff – la verità va insegnata da piccoli” è un’iniziativa lodevole che punta a sensibilizzare i giovani sulla gravità del fenomeno mafioso e sulle conseguenze che esso porta sulla vita delle persone e delle comunità. La testimonianza dei familiari delle vittime innocenti e dei volontari che si battono contro la ‘ndrangheta è un modo efficace per far capire ai ragazzi l’importanza della lotta contro la criminalità organizzata.