“L’ingiustificata indifferenza verso la condizione di criticità finanziaria – per via del blocco delle spettanze maturate contrattualmente da parte dell’Asp di Catanzaro – che ha portato i vertici di Villa Sant’Anna a comunicare che dal 28 dicembre, a causa della crisi di liquidità, scatterà il blocco delle attività ospedaliere, dovrebbe indurre a un sussulto di responsabilità”. È quanto dichiara il Consigliere regionale del Gruppo Misto, Francesco Pitaro.
“Si vuole per davvero – chiede il consigliere regionale Pitaro – far morire un patrimonio culturale, sanitario e scientifico che fornisce un’ elevata offerta sanitaria universalmente riconosciuta e contribuisce ad arginare l’emigrazione sanitaria?”
Aggiunge Pitaro: “Dinanzi a una realtà di assoluta eccellenza cardiologica che da mesi chiede – nel rispetto dell’inchiesta giudiziaria che deve fare il suo corso – un tavolo tecnico al commissario dell’Asp e dopo le mie sollecitazioni, rivolte anche al Presidente della Regione, perché si trovi, ossequiando ogni forma di legalità e di procedura amministrativa, il modo di consentire al Sant’Anna di essere messa nelle condizioni di continuare ad erogare le prestazioni garantendo i livelli occupazionali (300 dipendenti), l’esito che si evince dalla comunicazione del Presidente del consiglio d’amministrazione e del Direttore sanitario del Sant’Anna – inviata al Commissario ad acta per la sanità, al Direttore del dipartimento sanità della Regione, al Commissario dell’Asp, al Prefetto e al Sindaco di Catanzaro – è semplicemente disastroso”.
Conclude Pitaro: “Ho provveduto a informare il Presidente della Regione su quanto sta avvenendo, ma l’auspicio è che il nuovo Commissario della sanità si occupi tempestivamente delle vicissitudini di questa struttura. Da quanto accadrà ad horas su questa emblematica vicenda capiremo se la sanità in Calabria vogliamo davvero rilanciarla parlando il linguaggio della verità, oppure se, finita l’attenzione nazionale, bisogna rassegnarsi all’indecisionismo, ai rinvii immotivati e alla fuga dalle responsabilità”.
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