Presso la Prefettura di Catanzaro si è tenuto un vertice operativo. Presente il capo Dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli, insieme ai Prefetti della Calabria
Presso la Prefettura di Catanzaro si è tenuto un vertice operativo della Protezione Civile, per illustrare il documento di rivisitazione dei Centri operativi della Calabria in contesti territoriali.
Presente il capo Dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli, insieme ai Prefetti della Calabria per presentare la nuova organizzazione della macchina della protezione civile in questo territorio.
Abbiamo – spiega Borelli – ottimizzato l’organizzazione delle prefetture e dei territori. Stiamo lavorando per ottimizzare la gestione delle emergenze e anche per prevenirle. Il sistema di allertamento nazionale della popolazione è realtà ed entrerà in funzione a partire dall’anno prossimo.
Da un lato ci si organizza per gestire gli eventi emergenziali e calamitosi sul territorio. Dall’altro ci si organizza per prevenirli. Con un sistema di allertamento della popolazione.
Ha evidenziato il Capo Dipartimento della Protezione Civile e ha poi aggiunto: “Il tutto deve passare attraverso l’uso delle moderne tecnologie, in particolar modo per quel che riguarda la pianificazione di protezione civile.
I piani di protezione civile non devono stare in un cassetto. Devono essere aggiornati e risiedere su applicazioni informatiche. La gente deve poter ricevere i messaggi, le informazioni direttamente con delle App che noi stiamo realizzando per accompagnare il sistema di allertamento nazionale”.
La situazione in Calabria
Per quanto riguarda la Calabria, ricorda Angelo Borelli la sua presenza nel raduno regionale del volontariato agli inizi di ottobre. E sottolina come in questa regione ci sia una grande sinergia tra l’amministrazione regionale, i Prefetti e il territorio.
Su questo territorio, ha proseguito il Capo Dipartimento Protezione Civile, le criticità sono legate ai rischi. Non ci possiamo dimenticare che la Calabria è una delle aree più sismiche del nostro paese e quindi la qualità del costruito, dall’altro il dissesto idrogeologico idraulico.
La caratteristica delle fiumare di questo territorio particolare che un po’ richiama anche il territorio della Liguria.
È un territorio quindi a rischio e per questo dobbiamo lavorare tutti quanti per adottare corretti comportamenti da parte dei cittadini. Conoscere quelle che sono le condizioni di rischio. Conoscere il livello di fragilità delle abitazioni e delle strutture in cui si vive. Investire per mettere in sicurezza questo patrimonio abitativo.
Il governo ha approvato un piano che si chiama “Proteggi Italia” nell’ambito del quale anche la regione Calabria ha avuto cospicui investimenti. Per mettere in sicurezza il territorio dopo gli eventi alluvionali dell’ottobre e novembre scorso.
Quindi un grande sforzo da parte del governo. “Queste risorse le sta gestendo il sistema di Protezione Civile – sottolinea Borelli – e io di questo sono fiero del fatto che tutte le regioni hanno fatto la loro parte compreso la regione Calabria”.
L’importanza della Prevenzione
Il Capo Dipartimento della Protezione Civile ha evidenziato come è importante il discorso della prevenzione legato all’informazione e all’uso delle tecnologie: “Bisogna iniziare dalle scuole. Bisogna fare cultura della prevenzione e adottare misure di autoprotezione. Bisogna restituire ai cittadini le informazioni. Il modo più semplice è utilizzare gli strumenti degli smartphone e gli strumenti elettronici che abbiamo tutti quanti nelle nostre tasche”.
Per quanto riguarda la situazione delle infrastrutture scuole, Borelli è positivo: “Mi risulta che in Calabria sia stato fatto un grande lavoro da parte della regione e sulle scuole si è investito molto. Tutto ciò che non è sicuro va comunque adeguato e migliorato anche sotto il profilo sismico”.
L’area di intervento e i fattori di rischio in Calabria
Fabio Dattilo, Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, parla di suddividere il territorio in tante unità. All’interno delle quali i comuni potranno redigere il piano comunale di Protezione Civile. Dopodiché sarà la Calabria a controllare l’intero piano regionale.
Per quanto riguarda l’area di intervento, questa – spiega Dattilo – va suddivisa per rischi. Ci sono i terremoti, che sono i più preoccupanti, ma anche le esondazioni. Siamo a un anno dalla tragedia che si è consumata a Lamezia.
Tanti i rischi di cui la Calabria purtroppo nella storia ne è stata la protagonista. “Dobbiamo quindi essere pronti e preparati. E per essere pronti preparati bisogna avere la cultura della sicurezza e conoscere i rischi a cui siamo esposti e saperci comportare. Poi l’impegno deve giungere da parte delle autorità che dovranno realizzare le infrastrutture. In modo che si possa ritrovare la sicurezza nelle infrastrutture stesse”, ha concluso Fabio Dattilo.
Il Prefetto di Cosenza, Paola Galeone, ha infine dichiarato che il sistema funziona. E che è stato presentato il finale di un lavoro fatto in concerto. Ricorda il prefetto che Cosenza in particolare ha dovuto fare una rivisitazione. In quanto c’è stata la fusione dei vari comuni e quindi si è reso necessario riaggiornare il tutto in virtù del nuovo assetto politico e geografico.