Non credo di sbagliarmi nel dire che nella nostra memoria collettiva l’immagine dei vecchi emigranti italiani del secolo scorso sia quella di uomini, donne e bambini poveramente vestiti, accatastati su navi enormi e spesso accompagnati da valige cariche di ricordi. Ciò che forse non sapremo mai sono i loro pensieri, le loro paure oppure la loro gioia una volta vista da lontano la costa americana della baia di New York. Probabilmente l’isolotto di Ellis Island era un sogno o forse la fine e l’inizio nello stesso tempo. Ritornare a casa, in Italia, per molti non è stato possibile. Forse anche un desiderio espresso e non esaudito. Ma siamo certi che il ricordo di ciò si è lasciato alle spalle non li ha mai abbandonati.
La Calabria ancora oggi è una terra matrigna che vede partire giovani in cerca di un futuro. E l’America continua a essere il richiamo, una terra di promesse ma anche di esperienza. Ma oggi siamo migranti diversi. Abbiamo occhi diversi.
C’è però, chi nel 2018, dagli Stati Uniti vuole ‘tornare a casa’, in Italia, e vede, strano a dirsi, il proprio futuro a Catanzaro. Un signore barbuto, che ha saputo da subito attirare l’attenzione e simpatia, e che lo ha dichiarato apertamente sulla pagina Facebook di gruppi nutriti di Catanzaresi magari infelici di vivere in una città lontana da metropoli e poco attraente. Ed è da qui che vogliamo partire. In molti hanno dato consigli, alcuni si sono dichiarati disponibili ad aiutarlo, hanno condiviso e ritrovato l’amore per la propria città. Ma ancora un sogno, ciò che potrebbe rivelarsi un nuovo inizio, si deve ancora realizzare.
Steven Lapidus è nato a New York, proprio dove tanti dei nostri avi hanno conosciuto un’altra realtà, in cerca di un futuro meno insicuro. Non sarà stata facile per i suoi parenti: una lingua diversa, un melting-pot di culture diverse. Lontani.
E’ cresciuto in quartieri che il cinema ci ha raccontato: Bronx, Staten Island, tanto per citare qualcosa. Si è laureato ed è un ingegnere elettrico; ha viaggiato per tutti gli States e il mondo ed ha pure conseguito un master in archeologia. Ora però sente l’esigenza di mettere radici proprio dove chi gli è appartenuto le aveva trasferite oltre oceano.
Le sue origini quindi sono catanzaresi, le famiglie sono di Gagliano e Gimigliano precisamente, luoghi dove lui è ritornato nel 2016, e dove vorrebbe trascorrere il suo tempo appena pensionato. Per vivere una vita diversa, per riappropriarsi di ciò che un secolo ha strappato via in termini di ricordi e di affetti. Ma la Calabria e Catanzaro non si abbandonano mai veramente. Lo sa bene chi si è allontanato. Chi ha un legame, quello stesso lo riporterà a casa…
Steven è alla ricerca della sua famiglia, di chi è rimasto in paese e che raccontava di parenti partiti in America. “Dall’altra parte della luna.” Ama questa terra come fosse sua da sempre, ama il cibo, i valori della gente, il calore umano che ha trovato anche tra gli amici virtuali di Facebook. Vorrebbe visitare i siti archeologi che fanno parte della nostra storia, e che spesso non vengono debitamente apprezzati, perché è anche quello il richiamo. Fondamentalmente è rimasto catanzarese dentro e lo esprime in tutta la sua simpatia con un “ Forza Eagles!”, visto che è tifoso del Catanzaro, o con frasi in un italiano ancora incerto. Ma lui è determinato e non è solo.
Anche sua moglie lo segue nel suo sogno pur non essendo calabrese, ma manca il punto di partenza, il primo tassello importante affinché tutto possa realizzarsi: una piccola casa… Una dimora che lo possa accogliere per iniziare a vivere il suo sogno. Una piccola casetta per accogliere i nuovi amici e dove possa riposarsi i giorni in cui vorrà stare solo. Niente di lussuoso o particolarmente appetibile, non c’è speculazione. Si parla di amore. E’ solo l’inizio della realizzazione di un desiderio.
Perché stiamo scrivendo di lui? Alla fine, non sarebbe così difficile fare le valige e prendere un aereo da New York. Ma non è tutto così lineare. La somma a disposizione non è altissima, purtroppo. Non è facile trovare casa con solo 30.000 dollari.
Ma non vogliamo demordere. Se è vero che le cose più belle richiedono tempo e dedizione allora non si può mollare, tutto deve essere fatto affinché si trovi una soluzione. La nave troverà il suo porto, ma se siamo in tanti allora il viaggio cioè la ricerca di una casa piccola magari anche da ristrutturare sarà soddisfatta perché una piccola dimora ci dovrà essere da qualche parte. E siamo sicuri che sarà possibile chiedendo, spargendo la voce, prima o poi qualcuno gli darà una buona notizia.
Aiutiamo quindi Steven a trovare una casa, informiamo i sindaci dei comuni catanzaresi e calabresi! Facciamo girare la voce tra le case, le chiese, gli uffici e le scuole.
Potete rivolgervi alla signora Daniela Cannistrà oppure scrivere a redazione@calabriamagnifica.it. Sarà nostra premura girargli i messaggi.
Ci sarà da qualche parte la realizzazione di un sogno americano. Sappiamo che se lui verrà qui non solo sarà il suo ritorno, ma sarà anche il riscatto di qualche nostro antenato che tanto aveva sperato di rivedere il suo paese, il suo mare e la sua montagna nonché la gente che amava, mentre trascorreva la su vita tra grattacieli e hot dog.
The American Dream è tornato a vivere.
Il sogno deve essere servito. Sempre.
Annamaria Gnisci
The colour of the American Dream is yellow and red.
I am inclined to believe that in our society’s shared memory the icon of the Italian migrants of the last century is embodied by people wearing humble dresses, hoarded on enormous ships and usually followed by handbags full of memories. What we could never know are their thoughts, their fears or, on the contrary, their happiness once they could catch sight of the American bay of New York.
Probably the small atoll of Ellis Island was a dream or perhaps the end and the beginning ate the same time. For most of them it was impossible coming back their homes. Almost certainly they made a wish that was never granted. But we can assure that what they left behind was never lost in their minds.
Calabria is still ungenerous to its people because of young generations looking for a future outside the borders. And nowadays America is always a bird call, a land of promises, to be experienced too. But they are different migrants. They have changed their eyes
However, in 2018, there is an American who ‘wants to come back home’ to live his future life in Catanzaro. A bewhiskered man, who has suddenly attracted attention and kindness, declaring its intentions through large Facebook groups full of catanzaresi maybe unhappy to live in a city far and unattractive. We start from here. Most of them had given him advise, some of them had been willing to help him; they shared and recovered the love for the City. But the dream, what can be revealed like a brand-new beginning, has not yet become reality.
Steven LaPidus was born in New York, the same place where many of our ancestries knew other days, exploring a future empty of precariousness. It had not been easy for his relatives: different language, a melting-pot of various cultures. Far.
He grew up in areas that the movies tell us about: the Bronx, Staten Island, just saying. He graduated and now he is an electrical engineer; he has traveled all around the United States and around the world and he achieved a master in Archeology, too. Now, he feels the need to land where his family moved its roots overseas, long time ago.
His background is from Catanzaro, the heritages are from Gagliano and Gimigliano, to be accurately in describing them. Places that he visited in 2016 and where he would like to live once retired, for breathing a different life, for acquiring again what was lost in the last century referring to the loved ones and the memories. But Calabria and Catanzaro cannot be ever forgot for real. It is well known to the ones who tried to leave them. Who has a bond, it will be the connection showing him the way to return.
Steven is looking for his relatives, for the ones that had kept on staying in the towns speaking about ancestors in America. “From the other side of the moon”. He loves this Country. He belongs to it. He loves its food, its moral values, the warmth of the people that found among the virtual friends too. He would like to see the archeological sites that are part of our history and that are not often appreciated, they also are the call. Basically, inside of him, he was born in Catanzaro, and he nicely expresses it with a “Eagles go strong!”, as he is a supporter of the soccer team of Catanzaro, or with an unsure Italian idiom. But he is tenacious, and he is not alone.
His wife is standing at his side even if she is not from Calabria, but the main point is missing, the first important tile so that the dream can be true: a little house… An accommodation that can host his wish and goals. A little home to welcome new friends and where he can rest when he wants to be alone. Not a luxury building, there is no speculation. We are talking about love. It is just the start to reach a desire.
Why are we writing of him? It would not be so complicated to pack luggage and taking off with an airplane from New York. But unfortunately, it is not so straightforward at all. The available sum is only 30.000 US dollars.
But we do not want to give up. If it is correct that the most beautiful things need time and dedication, we cannot lose hope. Everything must be done so that we can work it out. The ship will dock, and if we are many the trip, the search of a little house to be restored too, will have a goal because we are confident that there must be a house for him somewhere. We are sure that it will be possible after asking for, spreading out, sooner or later someone will give a piece of good news.
Let’s help Steven to find his home out, let’s inform communities, send messages to the Majors of cities and towns in Calabria. Rumor has it! Let’s spread the voice out: houses, Churches, offices, schools.
Please, give information to Mrs. Daniela Cannistrà or write down to our staff and we will be happy to deliver the message to his referent.
There should be the fulfillment of an American dream. We know that if he comes here it will not be his return only, but also the release of one of our relatives who strongly desired to see again his town, his sea and his mountains as well as the loved ones, at the same time as spending his live between skyscrapers and hot dogs.
The America Dream is alive again.
The dream is to be served. Always.
Annamaria Gnisci