Corigliano (CS): consegna bene confiscato alla cosca Forastefano. Plauso di Libera Calabria

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Libera contro le Mafie

Martedì 26 gennaio, presso il Comando Compagnia dei Carabinieri di Corigliano, alla presenza di don Ennio Stamile, referente regionale Libera Calabria, sarà consegnato un immobile confiscato a Carmine Garone, risultato essere un imprenditore di riferimento della cosca dei Forastefano, imposto quale subappaltatore in lavori pubblici e privati, con il precipuo compito di mettere a disposizione i propri conti correnti al fine di garantire le fluttuazioni di capitale secondo le esigenze finanziarie della consorteria.

Una classica operazione, posta in essere dalla consorteria criminale tra le più violente e sanguinarie delle ’ndrine calabresi, tesa al riciclaggio delle ingenti somme di danaro provenienti da traffico di stupefacenti, usura e racket.

La sentenza del Tribunale di Castrovillari con confisca dell’immobile

La confisca, è stata disposta a seguito di sentenza del Tribunale di Castrovillari recante n°93 del 2010, parzialmente confermata dalla Corte d’Appello di Catanzaro con sentenza n°614/2011 e divenuta parzialmente definitiva in data 23/06/2013 a seguito di pronuncia della Suprema Corte di Cassazione.

L’immobile sequestrato

L’immobile oggetto di consegna è un appartamento di circa mq 100 posto al primo piano, di un fabbricato composto da tre piani, sito in Trebisacce, e destinato ad alloggio di servizio per l’Arma dei Carabinieri.

Le dichiarazioni di Libera Calabria

“Come Libera Calabria, – si legge nella nota stampa – salutiamo con profonda soddisfazione l’esito positivo del lungo iter giudiziale che ha visto ancora una volta l’impegno e la tenacia del dr. Antonio Arnoni dell’Agenzia del Demanio di Cosenza. Siamo fortemente persuasi, che occorre accelerare l’iter burocratico amministrativo-giudiziale di tali beni, onde poter consentire un più rapido riutilizzo sociale ed evitare, altresì, il rischio di degrado a volte anche strutturale. Auspichiamo, infine, che i processi presieduti dal Presidente della seconda sezione penale della Corte di Appello di Catanzaro, Marco Petrini, reo confesso di reati di corruzione, e per questo identificato come ‘giudice aggiusta sentenze’, siano presto sottoposti a revisione. In modo particolare quelli relativi alla restituzione dei beni confiscati”.(Coordinamento regionale della Calabria).