Cosenza, Morcavallo: “Aiutiamo cittadini in quarantena con Covid Hotel e tamponi rapidi”

Cosenza - Palazzo Arnone -
Cosenza - Palazzo Arnone

Esprime soddisfazione il consigliere comunale Enrico Morcavallo, capogruppo di Grande Cosenza presso l’assemblea cittadina bruzia, che ha visto accolta dal sindaco Occhiuto la sua richiesta di chiusura delle scuole almeno fino al 21 Novembre.

“Una decisione giusta ma non sufficiente. Ora dobbiamo aiutare tutti i cosentini a superare questo momento difficile sia nella prevenzione sia in caso di quarantena domiciliare”.

La maggior parte dei positivi al Covid sono in quarantena domiciliare nelle loro case, però, molti vivono in ambienti in cui questo regime di attenzione, difficilmente può essere attuato. Soprattutto in presenza di nuclei familiari numerosi che convivono in abitazioni piccole, o comunque dove non c’è uno spazio sufficiente per l’isolamento.

L’avvocato Morcavallo segnala il rischio che i positivi, magari asintomatici, possano essere vettori del coronavirus agli altri componenti della famiglia, diffondendo così il contagio.

“Il comune – afferma Morcavallo – deve aiutare i cittadini mettendo a disposizione tutte le strutture immobiliari del suo patrimonio, in modo da ospitare in quarantena i positivi.  La proposta avanzata di utilizzare i Bocs Art mi vede favorevole.  Ma credo che bisogni utilizzare strutture più grandi e capienti, dotate di camere singole dotate di servizi non comuni. Credo sia opportuno puntare alle strutture alberghiere chiuse o che in questo periodo si trovano sprovviste di ospiti, in modo da creare degli Alberghi Covid per la quarantena sull’esperienza già posta in essere da alcune regioni italiani.  Naturalmente stessa cosa va fatta anche con mense e ristoranti per fornire i pasti ai cittadini che sono in isolamento.”

La proposta permetterebbe di facilitare l’isolamento dei soggetti dal lasso temporale che intercorre dall’esecuzione dei tamponi al risultato.  Fondamentale è anche la diagnostica che deve essere più rapida, incentivando la procedura dei tamponi cosiddetti rapidi.

 “Sappiamo – conclude Morcavallo – che le strutture sanitarie locali sono sature e si sono verificati notevoli ritardi nella processazione dei tamponi. Per questo credo che il sindaco dovrebbe accordarsi con i laboratori d’analisi, in modo da poter rimborsare le spese da sostenere per questo tipo di test. Dobbiamo renderci conto che siamo in guerra contro un virus sconosciuto e che servono misure straordinarie.”