Le due protagoniste della storia di oggi sono Zofia e Wanda, due donne polacche che si ribellarono ai nazisti per aiutare i propri connazionali ebrei-polacchi.
4 dicembre 1942 – Olocausto a Varsavia: Zofia Kossak Szczucka e Wanda Filipowicz rischiano la vita fondando il Consiglio per l’assistenza degli ebrei.
Zofia Kossak Szczucka è stata una scrittrice, attivista e membro della Resistenza polacca durante la Seconda Guerra Mondiale.
Wanda Filipowicz è stata una figura di spicco nel movimento di resistenza clandestino di Varsavia. Ed è stata anche editrice del magazine d’arte polacco “Arkady” .
Nell’agosto del 1942, durante l’evacuazione del ghetto di Varsavia, Kossak scrisse un appello ai cattolici polacchi contro lo sterminio degli ebrei dal titolo “Protest!“ (“Protesta!”).
Contribuì attivamente alla nascita di comitati per aiutare gli ebrei polacchi perseguitati dai nazisti, nascondendo lei stessa dei fuggitivi nella sua abitazione.
Insieme a Wanda Krahelska-Filipowicz (il cui nome in codice era “Alinka”) fondò il “Comitato Provvisorio per l’Aiuto agli Ebrei” (in polacco: Rada Tymczasowy Komitet Pomocy Żydom), dal quale è nata poi l’organizzazione conosciuta con il nome in codice “Żegota“. Un comitato composto da persone provenienti da diversi affiliazioni politiche e religiose unitesi per contrastare le violenze naziste sul popolo ebraico.
Nell’ottobre del 1943 venne deportata ad Auschwitz. Da dove però riuscì a fuggire, grazie all’aiuto di alcuni membri della Resistenza polacca, (movimento armato clandestino che durante la seconda guerra mondiale combatté contro l’occupazione militare della Polonia da parte della Germania nazista).
Questa sua esperienza nel campo di concentramento è descritta nel libro “Dagli Abissi: Memorie dal Campo”.
La Filipowicz, sposata all’ebreo Askenazy (studioso, storico e diplomatico, costretto a dimettersi e nascondersi per le persecuzioni antisemite e morto a Varsavia ne ’35) nascose molti dei suoi connazionali.
Entrambe morirono nel ’68.
Zofia e Wanda: due donne coraggiose
Zofia e Wanda, donne coraggiose, donne contestatrici. Donne da una forte leadership e da una forza di volontà impressionante. Sono solo due esempi di vita di quanto è stato fatto per ostentare la forza brutale e discriminatoria nazista.
Due donne capaci di dare un reale contributo alla discriminazione contro gli ebrei. Rischiando in prima persona la propria vita, pur di mantenere in vita un valore. Pur di mantener fede ad un principio.
Il valore della vita umana. Il principio dell’uguaglianza.
Oggi 4 dicembre 2019, è importante riportare alla luce storie di donne che si sono combattute in prima linea per cambiare ciò che era. In quanto donne dobbiamo renderci conto che è importante il nostro contributo nella vita sociale e politica della propria comunità di appartenenza.
Manca ancora più di un mese alla Giornata della Memoria (dedicata alle vittime dell’olocausto). Ma già da oggi 4 dicembre io scrivo #pernondimenticare.