Anziani: figli aguzzini e i segnali di abusi silenziosi

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Anziani. Se hai avuto la curiosità di leggere il contenuto di questa pagina forse è perché sospetti che uno dei tuoi familiari o conoscenti stia subendo un abuso senile da parte di un figlio/figlia o familiare? Oppure perché vorresti evitare che capiti nella tua famiglia?

Anticipo subito che c’è una cosa che è importantissima: la tempistica. Il furto e le vessazioni succedono con una tale rapidità dal non rendersi conto di ciò che avviene sotto ai nostri occhi; anche perché il più delle volte, non siamo psicologicamente preparati e fino a quel momento non abbiamo pensato che un atto criminale di questa portata potesse entrare nella nostra vita. Anzi, abbiamo pensato che, essendoci una sorella o un fratello, l’anziano fosse assistito nella giusta maniera. Perciò, semplicemente, non notiamo subito i segnali. Cosa che invece è determinante.

Ebbene sì. Il primo errore è proprio quello di pensare che certe cose succedano altrove e non a casa nostra.

Badanti straniere? No, figli ingrati e truffatori di anziani fragili

Fatti di cronaca ci parlano di badanti, spesso provenienti dall’est Europa, che approfittano di anziani spesso soli o con figli impegnati o lontani.

Ma non sempre è così.

La statistica dice invece che sono proprio i figli a essere i veri criminali, sfruttando la fragilità del genitore a proprio favore, spesso perché plagiati a loro volta da terzi interessati al patrimonio familiare. E questa è la parte più difficile da dimostrare perché è gente che sa esattamente come muoversi.

Riuscire a denunciare è difficile perché è lo stesso anziano, volutamente non interdetto, a essere comprensibilmente reticente a informare le forze dell’ordine o i servizi sociali e anche gli stessi parenti che poco riescono a fare poiché si tratta di querelare sorelle, fratelli o parenti vicini all’anziano che purtroppo tenderà a proteggere “il suo despota” poiché dipendente.

Figli che magari sono mantenuti, riveriti e serviti grazie alla pensione dei genitori. Ma non basta perché certi reati si fanno per avidità non tanto per bisogno.

Se vogliamo parlare degli abusi e delle negligenze sugli anziani incominciamo a considerali non come adulti ma come bambini; così facendo è più facile per noi capire come certi criminali riescano a compiere plagi, vessazioni, violenza fisica e psicologica e ovviamente sfruttamento economico. Perché alla fine il motore di tutto sono soldi, proprietà e gioielli.

Come per i bambini, tutto viene subordinato ai propri bisogni. Non c’è scelta. Ed è frustrante. Le figure femminili che non condividono con l’anziano il suo quotidiano vengono elise dalla vita di questo e automaticamente tutto l’affetto si polarizza sulla badante o… su una figlia che diventa madre.

I dati statistici dicono che molto spesso il caregiver è infatti una figlia e l’anziano sfruttato è una madre.

I segnali importanti dell’abuso senile intrafamilare

In questo quadro fatto di dipendenza psicologica e fisica proviamo a elencare i segnali che ci fanno capire che è in corso anche un abuso economico.

  • ABUSO FISICO E PSICOLOGICO

Quando il figlio applica stress emotivo sul genitore in modo verbale o non verbale, spesso ignorandolo o urlando contro. Violenza civica e fisica.

È il primo step che fa iniziare il processo essenziale di “dipendenza” dell’anziano al figlio. I segnali sono: ansia; incapacità a reagire ai soprusi sebbene intimamente si riconoscano; depressione, stress o mancanza di interesse per le cose che prima amava fare; borbottare e chiudersi a riccio quando si parla di come si sente o di quello che accade a casa; bassa autostima a causa di umiliazioni inflitte; considerare i parenti (anche gli altri figli) come nemici ed estranei; incolpare estranei di fatti non accaduti; sentirsi isolate nella propria casa per mancanza di dialogo e affetto; malnutrizione; cadute senza che venga portato a un controllo sanitario

I motivi per cui il figlio abusa psicologicamente di un genitore possono essere diversi, tra quelli più comuni: ha problemi psicologici o di natura psichiatrica; è plagiato da terzi e indotto ad assumere certi comportamenti.

  • ISOLAMENTO SOCIALE

Affinché non ci siano ostacoli per raggirare economicamente l’anziano, è importante che altri familiari o amici e vicini di casa, vengano tenuti lontani perciò, se l’anziano ha un cellulare, questo “accidentalmente” si rompe senza che ne venga comprato uno nuovo, ad esempio. Se esiste una linea fissa, le telefonate vengono deviate su un altro telefono e “scelte” per una eventuale richiamata.

La stessa cosa avviene con il cellulare del figlio caregiver “irraggiungibile” a discrezione.

Abilmente, si cerca di inquinare i rapporti con parenti e altri figli attraverso pettegolezzi o veri e propri divieti a frequentare la casa dove vive l’anziano che ormai vive in un mondo ovattato, una confort zone, composto solo da lui e il figlio.

  • ABUSO ECONOMICO

È ovviamente la parte più importante del raggiro e la finalità per cui si è reso dipendente psicologicamente l’anziano, alienandolo dal mondo esterno.

Poiché l’anziano non è più capace di tenere sotto controllo le proprie finanze, non ha memoria di ciò che succede e non è più autosufficiente negli spostamenti, affidarsi ciecamente al figlio è l’unica scelta possibile.

Possono così sparire documenti importanti, soldi contanti, gioielli di famiglia in tutta tranquillità.

Se l’anziano consegna il bancomat per i prelievi questi avverranno senza che ne sia data comunicazione all’intestatario, trovando scuse per la mancata consegna dei rendiconti di banca o posta.

Registrare considerevoli prelievi da un conto a un altro è facile da constatare, difficile è dimostrare la truffa in quanto è stato lo stesso anziano a consegnare al figlio carte di credito e bancomat. Tutto appare quindi nella completa legalità.

I dati statistici su abuso anziani

La relazione di dipendenza, intesa come il vivere in funzione del bisogno dell’altro, tra l’anziano e il caregiver (i figli in particolare) sarebbe un fattore di rischio nell’instaurazione di una dinamica interpersonale perversa, deviante e pericolosa” (Pillemer, 1989).

L’ abuso fisico e psicologico in ambito domestico risulta una delle categorie più comuni e diffuse di maltrattamento subito dalla popolazione anziana (Barbagallo et al., 2005) per mano di un familiare che si prende cura di lui (Cyphers, 1999).

I dati non sono realistici perché c’è la tendenza a non denunciare l’abuso senile domestico. Sono dati sottostimati.

In una revisione totalmente italiana, Molinelli et al. (2007) hanno stimato che i casi di maltrattamento nei confronti degli anziani dovrebbe aggirarsi attorno alle 500.000 unità all’anno, la maggior parte per mano dei figli delle vittime stesse (Correra, Martucci, 1994; Granata et al., 1996), per una prevalenza, stando ad ulteriori studi, attorno al 9% (Ogioni et al., 2007).

Considerazioni finali

Il maltrattamento domestico è causato da numerose cause le cui radici sono la maggior parte all’interno dello stesso nucleo familiare. Il conseguente sfruttamento economico ne è l’effetto.

Il fenomeno è inquietante e deve allarmare perché l’età degli anziani va ad aumentare ed è invece un problema “disturbante” poiché ci tocca a livello etico e umano.

La vecchiaia dovrebbe essere la fase della vita in cui dovrebbero essere i figli a curare e a proteggere i genitori, ma se la legge dice che rubare a una madre non è reato, la vita ci offre ghiotte occasioni per elargire immoralità.