Con l’istituzione di Tavoli Tematici aperti agli Enti del Terzo Settore a Vibo Valentia, si inizia a realizzare un piano di zona in modo condiviso. Finalmente si evince la volontà di rafforzare il processo di programmazione delle comunità locali quale metodo imprescindibile per la condivisione e l’efficacia delle risposte alle esigenze e ai bisogni presenti in ciascun ambito territoriale in modo trasparente nell’applicazione del Piano Sociale regionale per il triennio 2020-2022.
Il processo di programmazione si fonda sui Piani di Zona, che individuano indirizzi, obiettivi e priorità fondamentali da perseguire e attuare nell’ambito del sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali, socio-sanitari e per l’inclusione. Rappresentano il punto di riferimento per ogni soggetto della società civile del Vibonese interessato a contribuire allo sviluppo della comunità locale.
In tale contesto le procedure e i meccanismi operativi di coordinamento e raccordo (tavoli tematici di consultazione e operativi) dei molteplici soggetti e iniziative presenti sul territorio, vengono garantite attraverso le finalità del Piano di Zona come previste anche dall’art. 19 della legge n. 328/2000. Su tali premesse gli indirizzi della Conferenza dei Sindaci dei tre Distretti e degli enti maggiormente rappresentativi, istituzionalmente riconosciuti come parte sociale, quali il Forum del Terzo Settore e il CSV, dovranno essere tenuti come linee guida dai tavoli tematici a supporto della programmazione locale, sia in fase di individuazione degli obiettivi, sia quali priorità che di realizzazione degli interventi.
Essi dovranno tendere a sviluppare l’integrazione nelle sue diverse declinazioni: istituzionale, settoriale, gestionale e operativa; i processi di armonizzazione nelle fasi di programmazione e realizzazione degli interventi, tenendo conto delle ultime evoluzioni normative, nell’obiettivo di assicurare il rispetto dei livelli essenziali sia in ambito sociale che socio-sanitario; l’implementazione di iniziative volte allo sviluppo di un welfare di comunità con la partecipazione degli Enti del Terzo Settore, secondo un approccio che valorizzi le buone prassi sperimentate; il coinvolgimento attivo e responsabile delle persone e delle famiglie nei processi di presa in carico e inclusione secondo il principio della generatività.
A tal fine al CSV e al FTS appare fondamentale definire una nuova architettura dei servizi in cui la presa in carico possa diventare reale occasione di costruzione e di cambiamento, riconosciuto, desiderato e ricercato, valorizzando le risorse personali, sociali e comunitarie, sapendo generare nuovo capitale sociale, relazionale e istituzionale, forme di partecipazione consultiva all’elaborazione delle politiche sociali da parte delle organizzazioni di volontariato del terzo settore, per ribadire la compartecipazione alla programmazione in pari dignità con le Amministrazioni pubbliche, cui spetta la titolarità della programmazione in qualità di garanti ultime delle risposte ai bisogni-diritti dei cittadini.
Il Centro Servizi al Volontariato “Calabria Centro” assieme al Forum del Terzo Settore si pone come punto di riferimento chiaro ed autorevole per la formazione degli enti associati e non. Essi si delineano come uno snodo sinergico volto ad accompagnare e supportare gli attori nel percepire bisogni, definire progettualità e risposte entro cornici metodologiche strategiche e condivise, promuovendo risposte innovative, realizzabili e misurabili.
Il FTS e il CSV ritengono che l’avviso pubblico sia l’occasione per una maggiore interazione tra i soggetti coinvolti dal Piano Sociale Regionale, nel rispetto dei ruoli e delle specifiche funzioni, che la collaborazione paritaria possa essere garanzia di maggior tutela delle persone, in particolare di quelle più deboli che, spesso, oltre a non essere in grado di soddisfare autonomamente i propri bisogni, non sempre riescono a formulare domande pertinenti ai servizi.
Lo strumento Piano di zona dei tre Ambiti territoriali della provincia di Vibo Valentia deve risultare la risposta strategica all’esigenza di passare da una cultura assistenziale di erogazione di prestazioni alla persona bisognosa ad una politica positiva di servizi, fra loro integrati, a favore delle comunità locali solo dando vita ad un tavolo di regia permanente dove le istituzioni locali collaborano e si confrontano con i rappresentanti locali degli enti facenti parte del Consiglio Nazionale del Terzo Settore, come previsto dalle leggi in materia e in particolare dal d.lgs. 117/2017 Codice del Terzo Settore e successive modifiche e circolari del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.