La quarantena ai tempi del coronavirus non è facile da gestire per nessuno. Gli spazi della casa vanno condivisi 24 ore al giorno e le attività lavorative e didattiche devono trovare una collocazione temporale e fisica; osservando il rispetto degli obblighi reciproci, ovviamente. Ma se una famiglia “normale” è generalmente costituita da quattro componenti, figuriamoci cosa possa significare condividere spazi e tempistiche in 18 persone sotto lo stesso tetto.
Una famiglia record più volte interesse dei media
Chi ricorda la Famiglia Bradford, la serie televisiva americana che per anni ci fatto sorridere con i suoi 10 componenti?
Bene, per i coniugi Anania di Catanzaro gestire otto figli sarebbe facilissimo!
“La famiglia più numerosa d’Italia”, così infatti la famiglia Anania di Catanzaro era stata presentata da Carlo Conti al Festival di Sanremo 2015. L’allegro nucleo ha fatto il suo ingresso sul palcoscenico più mediatico in Italia, dimostrando che le statistiche negative ISTAT per una volta possono essere tralasciate. Infatti, per il censimento delle nascite, c’è una discesa significativa per i nuclei che contano 5 o più componenti, circa il 2,7% per la Liguria e il 7,7% per la Calabria.
Marta, Priscilla, Luca, Maria, Giacomo, Lucia, Felicita, Giuditta, Elia, Beatrice, Benedetto, Giovanni, Salvatore, Bruno, Domitilla e Paola sono i nomi dei ragazzi Anania. I coniugi si sono sposati l’8 dicembre del 1993, dopo otto anni di fidanzamento in cui hanno custodito la loro verginità. Papà Aurelio e mamma Rita, entrambi molto religiosi, hanno sempre creduto nell’aiuto della Divina Provvidenza, sotto ogni punto di vista. A tenere unita questa famiglia c’è infatti una grande fede che ha sempre guidato la sua vita. Sebbene, l’anno scorso, in un articolo de “Il Giornale” e ai microfoni del TGCOM, si sia parlato di una paradossale richiesta di reddito di cittadinanza, questa è stata respinta in seguito a “consulenze sbagliate e scarsa conoscenza del sistema delle detrazioni“.
Un’organizzazione perfetta anche durante la quarantena
I 18 componenti vivono in una villetta di 110 mq a Catanzaro. La quarantena pare non abbia scalfito lo spirito comunitario e gli equilibri all’interno dell’insolita famiglia. Ad essere precisi, in casa c’è più spazio ultimamente. Infatti, Priscilla, la più grande dei figli, si è sposata e si è trasferita in una abitazione vicina.
Aurelio Anania ha 51 anni e lavora all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Mamma Rita Procopio ha 47 anni ed è casalinga. Sicuramente non possono definirsi ricchi, ma riescono a non far mancare nulla ai figli. Dall’università alle più piccole cose, poiché per sfamare i ragazzi servono ogni giorno almeno 3 kg di pane e quattro litri di latte.
L’organizzazione per questa insolita famiglia è elaborata su un enorme post-it.
Anche gli spazi sono ben distribuiti. Papà Aurelio racconta: “Tre studiano al piano di sopra, nelle loro stanze, tre in cucina, tre nel garage, qualcuno all’ingresso e persino sulle scale. Rita è bravissima segue i ragazzi nei compiti. Ha imparato a gestire egregiamente la didattica a distanza. Chi frequenta le superiori si autogestisce, ma per i più piccoli ci vuole un costante aiuto”.
A fine giornata, la famiglia si ritrova per la cena: “A tavola, regna il caos”.
Ogni tanto, la fantasia della fiction è superata dalla realtà. Questo succede non a Sacramento, in California, ma a Catanzaro, in Calabria.
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