Catanzaro: la violenza sulle donne fa meno paura grazie all’associazione Astarte

Associazione Astarte
Associazione Astarte

Si parla tanto di violenza sulle donne, ascoltando telegiornali, radio, leggendo sulla carta stampata, tante notizie che si susseguono confuse, senza capire davvero, la difficoltà individuale vissuta dalle vittime di tanta crudeltà.

Donne maltrattate, violentate, vessate, hanno bisogno di lottare e andare avanti.

L’associazione Astarte, attiva nel territorio Catanzarese, si occupa di difendere il gentil sesso dagli abusi.

È una associazione di promozione sociale, no profit, quindi senza scopo di lucro.

L’ organizzazione supporta le vittime, anche grazie alla figura dello psicologo, in un percorso psicoeducativo.

A Novembre è stata celebrata la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, e Astarte ha partecipato a Tiriolo, all’innaugurazione della “panchina rossa”, per sensibilizzare ancor di più la popolazione sul triste fenomeno.

Un giorno in più per ricordare tutto quello che avviene, anche nel Capoluogo di Regione e non solo.

Il territorio ha bisogno di sentinelle, e Astarte svolge diligentemente questo ruolo.

L’associazione aiuta le vittime a intraprendere un percorso di rinascita, nuovo, fatto di ottimismo e tante prospettive.

Lasciarsi alle spalle tutto quello che è stato, non è semplice, occorre l’aiuto di professionisti preparati, capaci di lavorare con tanto impegno e amore, nei riguardi delle persone.

È un lavoro difficile, per rapportarsi a realtà del genere, occorre utilizzare davvero i guanti bianchi, ma se si ha fiducia, si può definitivamente uscire dal vortice della violenza.

Non bisogna avere paura, risulta necessario denunciare, raccontare la verità.

Chiacchieriamo con la Psicologa dell’associazione, la dottoressa Froiio.

Dichiara  che “bisognerebbe educare gli uomini, affinché non si commettano atti di violenza, fisica o morale sulle donne”.

Quindi la professionista ci dà un punto di vista diverso sulla realtà, spostare l’ attenzione  sui carnefici, e non sulle vittime di cotanta crudeltà.

Davide Oliverio