La violenza di genere, i cosiddetti femminicidi in spaventoso aumento nel nostro Paese non lasciano spazio alle divisioni e soprattutto alle opinioni. Per l’organizzazione mondiale della sanità è un problema di salute di dimensioni globali. Occorre fronteggiare il fenomeno sempre più dilagante e per farlo, siamo tutti d’accordo, occorre considerare la questione da diverse spigolature e se possibile contemporaneamente. Questo è possibile quando le strutture operanti sui territori decidono di collaborare seguendo un percorso che parte dalla fase ospedaliera ed arriva alla denuncia passando evidentemente attraverso un punto preciso di accoglienza in cui la donna deve sentirsi protetta, compresa e guidata. Del resto la legislazione nazionale si sta muovendo in questa precisa direzione. Il DPR del 28 gennaio 2018 ha stabilito infatti le “Linee guida per le Aziende Sanitarie e per le Aziende ospedaliere in tema di soccorso e di assistenza socio sanitaria alle donne vittime di violenza”. Si sta andando in questa direzione. Il progetto è stato presentato venerdì 29 Novembre, nell’ambito di un Convegno organizzato dall’Associazione Nazionale donne medico, sezione di Lamezia Terme appunto. Insieme alla Presidente nazionale dell’AIDM Caterina Ermio, alla responsabile del Percorso Rosa POLT, dott.ssa Renata Tropea hanno preso parte ai lavoro il Commissario del comune Francesco Alecci, i rappresentanti delle Forze dell’Ordine di Carabinieri e Polizia rispettivamente il Tenente Colonnello della Compagnia di Lamezia Massimo Ribaudo, e la Vice Commissaria di Polizia di Stato Gaetana Ventriglia, il Presidente dell’Osservatorio regionale sulla Violenza di genere, Mario Nasone, Elena Morano Cinque per la Commissione regionale Pari Opportunità, il Direttore Sanitario del POLT Antonio Gallucci la presidente AIDM della sezione di Lamezia Caterina Maiello. Il percorso, dunque, per una vittima di violenza che si reca in Pronto Soccorso parte dal triage e passa attraverso la collaborazione dei medici che si fanno carico di segnalare e di aiutare le donne in difficoltà con l’obiettivo di fornire un adeguato e soprattutto tempestivo soccorso alle donne. Perché le vittime non rischiano necessariamente la morte ma le lesioni, la depressione il ricorso all’alcool e soprattutto le gravi conseguenze in caso di presenza di figli in particolare se minori. Un impegno che prevede grande senso di responsabilità perché mette insieme l’azione di enti e strutture presenti sul territorio di cui le donne, ma anche i minori, gli anziani e chiunque sia vittima di violenza deve potersi fidare. Del resto a Lamezia Terme presso l’Ospedale l’assistenza alle donne vittime di violenza era stato già attuato anche grazie al contributo dell’Associazione Donne Medico. Oggi a maggior ragione un rinnovato impegno in questo senso diventa un imperativo categorico