Crotone è tra le prime province per giovani madri, ma si trova all’ultimo posto per la qualità della vita dei bambini, rivelando una complessa realtà di contrasti nel sud Italia
Il recente report del Sole 24 Ore ha svelato un quadro sorprendente e complesso della provincia di Crotone. Da un lato, Crotone emerge tra le prime province italiane per la più bassa età media delle donne al primo parto, ma dall’altro, si posiziona all’ultimo posto per la qualità della vita dei bambini. Questa dicotomia evidenzia contrasti significativi che meritano un’analisi approfondita.
Secondo il report, Crotone si trova in una posizione di rilievo per quanto riguarda l’età media del primo parto, insieme alle altre province del Sud come Siracusa e Catania. Quando si esamina la qualità della vita dei bambini, Crotone scivola all’ultimo posto su 107 province. Questo posizionamento negativo è condiviso con altre province del Sud, tra cui Palermo, Catania, Ragusa e Reggio Calabria.
Anche Vibo Valentia presenta un quadro ambivalente. Sebbene occupi il quartultimo posto per la qualità della vita degli anziani, dietro solo a Reggio Calabria, Messina e Lucca, mostra un lato positivo nell’imprenditoria giovanile. Vibo Valentia svetta infatti in cima alla classifica per il tasso percentuale di nuove imprese avviate da under 35. Questo dato, basato su numeri oggettivi, contrasta con una percezione locale che non sempre riflette un contesto florido per i giovani imprenditori.
Il report sancisce una netta divisione tra Nord e Sud Italia. Le province di Sondrio, Gorizia e Trento guidano la classifica per la qualità della vita rispettivamente di bambini, giovani e anziani. Sondrio eccelle nella competenza numerica e alfabetica dei bambini, mentre Gorizia si distingue per il benessere dei giovani, seguita da Ravenna e Forlì Cesena. Trento, invece, mantiene il primato per la qualità della vita degli anziani, affiancata da province lombarde e venete come Como, Cremona, Lodi, Treviso, Vicenza, Padova e Verona.
Gli indici generazionali del report mostrano dinamiche consolidate nella distribuzione del benessere territoriale in Italia, con una predominanza delle province del Nord nelle posizioni di vertice e una presenza costante delle province del Sud in fondo alla classifica. Non mancano eccezioni positive come Vibo Valentia per l’imprenditoria giovanile e Catanzaro per il numero di geriatri ogni 10.000 residenti over 65.
Le grandi aree metropolitane italiane, eccetto poche eccezioni come Bologna e Firenze, mostrano performance medie o basse nelle classifiche generazionali. Milano, sebbene in ascesa, si posiziona al 45° posto, mentre città come Bari, Napoli, Palermo e Roma (98° posto) registrano i punteggi peggiori per il benessere dei giovani.
Il report del Sole 24 Ore, presentato al Festival dell’Economia di Trento, offre uno spaccato dettagliato delle condizioni di vita nelle diverse fasce d’età in Italia. I dati, che saranno pubblicati integralmente il 27 maggio, riflettono un Paese diviso, con contrasti marcati tra Nord e Sud e tra contesti urbani e provinciali. Questo quadro complesso richiede un’attenta riflessione sulle politiche locali e nazionali per migliorare la qualità della vita in tutte le regioni italiane.
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