Una “piazza” nazionale online e servizi territoriali oltre le barriere della solitudine. Cinque i Comuni coinvolti. Previsto il supporto del neurologo Ferdinando Schiavo
Da Catanzaro parte l’idea di una grande piazza online nazionale a sostegno delle persone con demenze e dei loro famigliari. Si tratta del progetto “Ci vediamo al Caffè” presentato stamani nella “Sala delle giovani idee” del Parco della biodiversità mediterranea a Catanzaro. Tre gli enti promotori: l’associazione “Ra.Gi.”, la cooperativa sociale “Co. Ri. S. S.” e l’associazione “PerLe Demenze. Famiglie Unite Calabria”. Presenti sindaci e altri rappresentanti dei Comuni del Catanzarese partecipanti all’iniziativa.
La serie degli “Alzheimer Caffè”
Si partirà con una serie di “Alzheimer caffè” in diretta streaming tramite la piattaforma ad accesso gratuito. Previsti incontri con il contributo di esperti come ad esempio il neurologo Ferdinando Schiavo, già pronto a mettersi in campo in via amichevole per il progetto. Si tratterà di incontri per ascoltare, informare, dare sostegno, aumentare i livelli di consapevolezza nelle relazioni di aiuto. Il tutto con un obiettivo di fondo: migliorare la qualità di vita delle persone malate e di chi se ne prende cura spesso in solitudine e in condizioni di forte stress.
In aggiunta alle iniziative online, prevista entro ottobre l’attivazione in forma gratuita di “punti di ascolto” per ogni comune aderente: servizio che sarà concretizzato con personale formato in via specifica.
Cinque i Comuni che hanno dato la loro disponibilità: Botricello, Chiaravalle Centrale, Pianopoli, Soverato e Tiriolo. Sempre in questi comuni si svolgeranno gli “Alzheimer caffè” con incontri faccia a faccia a partire dal 2021, quando ci saranno piene condizioni di sicurezza per evitare rischi da coronavirus.
In ogni caso, per tutta la durata annuale del progetto, sarà attiva la piattaforma online per consentire grazie al digitale relazioni di auto e di confronto “a distanza”, oltre ogni lontananza geografica e oltre ogni situazione di isolamento.
Le reti umane e istituzionali di Elena Sodano
Elena Sodano, presidente dell’associazione “Ra.Gi.”, a proposito dello spirito del progetto dichiara: “Viviamo in una sorta di ipnosi generale dove l’uomo felice si sente bene perché i “disgraziati” portano il loro fardello in silenzio. È come dire ‘occhio non vede, cuore non duole’. Noi, invece, vogliamo urlare nel silenzio della concretezza per quel poco che possiamo, con l’intenzione ferma e decisa di cambiare le regole di un gioco perverso costruendo reti umane e istituzionali”.