Il Comitato Donne Reggine ha organizzato un incontro speciale in occasione della Festa della Mamma: mamme detenute e figli avranno l’opportunità di trascorrere insieme una giornata di gioia e sensibilità. L’evento, organizzato in collaborazione con l’Amministrazione Penitenziaria e il supporto dell’Associazione “Liberamente”, si terrà domani, sabato 13 maggio, presso la Casa Circondariale “Panzera” di Reggio Calabria. Questa sarà la prima volta che si celebra questa ricorrenza all’interno delle mura penitenziarie reggine. La proposta del movimento spontaneo femminile si è integrata perfettamente in un progetto educativo già esistente all’interno della Casa Circondariale, mirato al mantenimento e al recupero dei legami familiari, ottenendo quindi l’immediata disponibilità della Direzione.
Il Comitato Donne Reggine è nato con l’obiettivo di regalare un sorriso alle donne del territorio, soprattutto in momenti speciali, mettendo in risalto l’importanza del ruolo della donna nella società, in tutte le sue sfumature. Nel mese di marzo, in occasione della Giornata internazionale della Donna, il Comitato aveva organizzato un grande evento dedicato a coloro che affrontano gravi problemi di salute. Questa volta, il sorriso sarà doppio, sia delle madri che dei figli, alcuni dei quali anche maggiorenni, che avranno l’opportunità di vivere qualcosa di diverso insieme.
Sabina Cannizzaro, membro del Direttivo del Comitato, è orgogliosa di presentare questa iniziativa: “Per la prima volta a Reggio Calabria, le mamme avranno un permesso straordinario per trascorrere una mattinata con i loro figli. Questo ci emoziona tantissimo. Desidero ringraziare innanzitutto il Direttore Carrà per la sensibilità dimostrata, tutti gli educatori che ci hanno supportato, gli agenti di Polizia Penitenziaria, il Tribunale di Sorveglianza, tutte le preziose componenti del nostro Comitato e, non da meno, l’Associazione Liberamente, con cui condividiamo l’organizzazione di questo entusiasmante progetto. Il nostro intento è dare un significato profondo alla Festa della Mamma, offrendo una giornata di gioia e amore alle donne detenute ed ai loro figli.”
L’iniziativa “Un abbraccio oltre i confini” conclude un percorso di due mesi, durante i quali le donne detenute hanno incontrato due volte a settimana una delegazione del “Comitato Donne Reggine” e dell’Associazione “Liberamente”. È importante sottolineare che, a supporto dell’iniziativa, sono state coinvolte anche le associazioni “L’Elefante” e “Giocolareggio”, che parteciperanno gratuitamente all’evento, con il compito di intrattenere i bambini presenti attraverso giochi e animazioni.
“L’idea è nata da una visione avanguardistica della detenzione che tende sempre più a valorizzare i legami affettivi e, almeno nella sezione femminile, a creare un ambiente in cui l’Istituto sembri meno una prigione e più una casa”, afferma il Direttore dell’Istituto penitenziario Giuseppe Carrà. “Dalle mie osservazioni personali, noto che le madri soffrono sempre più spesso e intensamente a causa della separazione dai propri figli, vivendo una sorta di ‘delega forzata’ per l’educazione e la cura dei loro bambini. Sulla base di questa riflessione, in collaborazione con la Polizia Penitenziaria, l’area trattamentale e le volontarie delle associazioni, abbiamo deciso di regalare un momento di unione, concedendo un incontro più lungo e vitale tra madri e figli, ma anche tra figlie detenute e madri libere.”
L’iniziativa “Un abbraccio oltre i confini” rappresenta quindi un passo avanti nell’approccio al sistema penitenziario, cercando di promuovere il mantenimento dei legami familiari e offrendo alle madri detenute la possibilità di trascorrere del tempo prezioso con i propri figli. Questo evento speciale dimostra l’impegno del Comitato Donne Reggine nel promuovere il benessere e la dignità delle donne, sia all’interno che all’esterno delle mura penitenziarie.
La Festa della Mamma in carcere diventa così un’occasione per rompere le barriere e creare momenti di gioia e amore, offrendo alle mamme detenute un’esperienza preziosa insieme ai loro figli. È un gesto di umanità e solidarietà che sottolinea l’importanza di mantenere i legami familiari anche durante un periodo di detenzione, contribuendo al processo di recupero e reintegrazione delle donne nella società.
L’iniziativa dimostra che, anche in un contesto difficile come quello della detenzione, è possibile promuovere la sensibilità, la solidarietà e la speranza, aprendo spazi di umanità che vanno oltre le mura delle prigioni. Un gesto che rimarrà nel cuore delle madri detenute e dei loro figli, regalando loro un ricordo prezioso e un messaggio di amore e speranza.
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