La comunicazione scritta e 2.0: se n’è parlato al CSV di Catanzaro

La comunicazione scritta e 2.0
La comunicazione scritta e 2.0

“Comunicare è un’arte raffinata fatta di equilibri”. Che la comunicazione non rappresenti un’attività per nulla marginale nel processo di crescita associativo, l’hanno ben compreso i volontari di svariate associazioni che hanno aderito ai due giorni di corso organizzati per il secondo anno di fila dal Centro Servizi al Volontariato della provincia di Catanzaro. Armati di buona volontà e tanta voglia di mettersi in gioco, i diciotto aspiranti comunicatori – colti di sorpresa dall’addetta stampa del CSV di Catanzaro, Benedetta Garofalo, nell’insolita veste di docente – si sono ritrovati a dare subito seguito per iscritto a quanto appreso nell’immediato. Ed è così che il comunicato stampa – alla luce delle poche ma indispensabili regole che impongono un’accuratezza d’espressione nel pieno rispetto del criterio cardine, che è quello della sintesi – non è più sembrato il classico “compitino” al quale adempiere in tutta fretta per rendere pubblica un’iniziativa dell’associazione di appartenenza, ma un’attività seria dalla quale dipende l’immagine esterna dell’associazione stessa. Ben venga la creatività, quindi, senza trascurare di porre immediatamente l’accento sulla notizia che si vuol dare senza inutili giri di parole.

Ma comunicare significa anche saper gestire i canali “social” dell’associazione con competenza e professionalità, e saper interagire con chi condivide analoghe finalità sociali, con la consapevolezza che una comunicazione fatta “male” equivale alla sua totale assenza.

Un’attenzione particolare è stata poi riservata all’arte della narrazione che ben si identifica con lo “storytelling”: la capacità di raccontare storie di vita, che mai come nel campo sociale fanno emergere la bellezza della fragilità umana, è la nuova frontiera della comunicazione orientata a promuovere il cambiamento e la coesione sociale. E dopo la visione di video toccanti e dalla corposa sceneggiatura, i corsisti si sono ispirati alla loro esperienza solidale per tracciare un breve racconto, in tempi strettissimi, della loro meravigliosa vita di volontari.