C’è una vecchio detto popolare calabrese legato alla notte della Befana che è abbastanza bizzarro, ma sicuramente accattivante per gli animalisti. Infatti, secondo la nostra credenza, durante la notte dell’Epifania gli animali hanno il dono di poter parlare, raccontando agli altri amici non umani come vengono trattati dai loro padroni. E se il giudizio non è un granché, gli umani dovranno stare ben attenti!
Non si sa bene da dove nasca questa leggenda, si sa che nasce proprio in Calabria. I detti popolari – si sa – hanno sempre qualche fondamento. C’è sempre una storia che viene da lontano.
“La Notte della Befana nella stalla parla l’Asino, il Bove e la Cavalla”
E infatti parte proprio da lontano il detto degli animali che parlano la notte dell’Epifania: il giorno in cui i re Magi si presentarono alla grotta di Gesù Bambino. Si racconta che proprio durante quella notte, gli animali attorno alla culla si misero a parlare tra loro, raccontando il trattamento riservato loro dai padroni. Ma la credenza non si limita a far parlare gli animali da fattoria; secondo il detto popolare tutti gli animali parlano tra loro, anche i nostri cani e gatti e tutti gli altri animali domestici.
La cosa che riguarda anche gli uomini è che gli animali non solo possono parlare, ma anche maledire i proprietari se questi non si sono comparti bene con loro.
Ciò che gli animali si raccontano è assolutamente segreto. Nessun umano deve ascoltarli. Se dovesse succedere di origliare, al malcapitato la sciagura è pronta a colpire.
La leggenda “Uomo morto sopra e sotto il carro”
A proposito di questa sfortuna legata agli uomini per colpa degli animali magici, c’è un’altra storiella che narra la disavventura di un contadino calabrese, della provincia di Cosenza, molto tirchio e cattivo, ai suoi animali dava sempre poco cibo e li lasciava digiuni per molto tempo.
Non si sa se se ne fosse dimenticato oppure se fu fatto appositamente, fatto sta che la notte dell’Epifania il contadino lasciò tutti i suoi animali a digiuno. Con la scusa, l’uomo volle capire se gli animali fossero veramente in grado di parlare tra loro; così si nascose in un posto non molto lontano da loro, per poter origliare e spiarli.
I buoi ovviamente parlarono molto male di lui, dicendo che era molto cattivo. Gli animali dissero che ben presto sarebbe stato “un uomo morto sopra e sotto il carro“.
Il contadino non capì la frase poiché gli sembrò molto strana e irreale perciò, insoddisfatto, andò a dormire.
Il giorno dopo, attaccò i buoi al carro e li obbligò a lavorare nonostante fossero ancora molto affamati. Gli animali nonostante fossero stremati riuscirono a rivoltare il carro e il contadino restò schiacciato e ucciso sotto di esso. L’uomo fu poi portato al cimitero proprio sopra il suo carro. Da qui quindi la profezia di “un uomo morto sopra e sotto il carro”.
L’Epifania tutte le feste porta via
E sì, questo detto lo conosciamo bene. Sappiamo che il 6 gennaio il periodo natalizio finisce e si ritorna alla normalità.
Ovviamente, non dobbiamo temere gli animali per gli anatemi che potrebbero inviarci. Dar loro del cibo e dell’acqua è un nostro dovere, trattarli bene beneficia anche noi. Ma visto che è una tradizione, magari oggi approfittiamo della festa e prepariamo per loro le famose 13 razioni di cibo.
Mito o credenza ha poca importanza. La saggezza popolare ha sempre un fondo di morale: trattare sempre bene gli animali, prendersi cura dei randagi, regalare una carezza a un cane anziano è un toccasana soprattutto per noi. Non solo il giorno della Befana.
Dello stesso autore:
La Befana, una tradizione popolare antica
L’Epifania tutte le feste porta via: tradizioni e storia
Per avere più informazioni circa la festa della Befana clicca qui