La storia di Francesca: Dal tragico incidente alla rinascita

Loto, fiore, germoglio, resilienza
Loto, fiore, germoglio, resilienza, rinascita

Un incidente mi ha quasi uccisa, ma sono riuscita a rinascere

Francesca, dopo aver perso un braccio e gran parte della sensibilità e mobilità del lato sinistro del corpo, condivide la sua straordinaria esperienza di rinascita. La sua storia, raccontata a Calabria Magnifica, è un viaggio attraverso l’oscurità e la resilienza che ha dimostrato nel superare le avversità.

Dieci anni e mezzo fa, Francesca stava guidando la sua Lancia Ypsilon verso il lavoro lungo la strada cosiddetta “della morte”, una strada a doppio senso che collega Crotone a Catanzaro. In un terribile incidente, si trova improvvisamente coinvolta. Non ricorda nulla di ciò che è successo, ma si risveglia in ospedale dopo 36 giorni di coma. La sua stanza è avvolta nell’ombra, con tubi e flebo che le permeano il corpo, e il dolore è dilaniante.

Francesca rivela: “Ero senza ricordi, intontita dalla morfina. Avevo perso molto sangue e subito numerose fratture in tutto il corpo. La mia percezione del tempo era offuscata, avevo perso la memoria a breve termine. Dovevo fare affidamento sulla mia famiglia per sapere cosa mi era successo, per essere almeno consapevole della situazione”. Inizia per Francesca un difficile percorso di riabilitazione che dura da allora. Ci vorranno tre anni dall’incidente perché riesca a lavarsi in perfetta autonomia. Quell’incidente ha distrutto i suoi sogni di gioventù e ha completamente rivoluzionato le priorità della sua vita. Ha perso un braccio e non potrà mai più utilizzare l’arto sinistro. “Il braccio era stato strappato dal mio corpo ed era finito sopra la mia testa. Ho subito 12 interventi chirurgici e ho dovuto imparare a vivere da capo. L’incidente, l’invalidità improvvisa e permanente, la vita sconvolta per sempre. Tutto sembrava fuori sincrono dentro e intorno a me. Ma non mi sono arresa. Mi sono chiesta se la rabbia e la frustrazione mi avrebbero portato da qualche parte, e l’unica risposta che ho trovato è stata no. Anche se la vita mi ha messo con le spalle al muro, ho scelto di alzare la testa e continuare a sorridere. Il mio sorriso non è falso né ipocrita. Devo solo imparare ad amare questa nuova realtà, anche se non assomiglia più a una realtà “normale”, nemmeno ora che mi sono ripresa. La fisioterapia e le visite mediche sono ancora parte della mia routine quotidiana”.

La bellezza della rinascita di Francesca

Oggi, Francesca è autosufficiente e riesce a condurre una vita soddisfacente e lavorativa nonostante le sue sfide. Il suo percorso di recupero è stato lungo e faticoso. Ha affrontato sessioni lunghe e intense di logopedia e fisioterapia. Sembrava che non ci fosse mai una fine.

Lontana da casa, Francesca ha affrontato il percorso di riabilitazione presso un Centro riabilitativo, dove è stata seguita attentamente per anni. Nonostante l’incidente abbia causato la perdita di un braccio e una sensibilità limitata nella parte sinistra del corpo, Francesca ha dimostrato una straordinaria determinazione nel riguadagnare l’autosufficienza.

Afferma Francesca. “Sono riuscita a riprendere in mano la mia esistenza proprio da dove l’incidente l’aveva interrotta. Ho conseguito una seconda laurea in economia con lode e sono tornata a lavorare part-time, nonostante la mia condizione di disabilità, in un’azienda”.

Ci sono ancora sfide quotidiane che Francesca deve affrontare. La burocrazia che circonda la disabilità e l’uso di termini come “diversamente abile” invece di chiamare le persone con disabilità con i loro nomi, sono fonte di irritazione per Francesca. “Non mi piace essere chiamata ‘diversamente abile’, perché essere disabile non è una vergogna”.

Francesca ha imparato a trarre forza dai suoi amici, che sono stati una costante fonte di sostegno lungo il suo percorso di guarigione. Nonostante le avversità incontrate, ha dimostrato un incredibile coraggio nel rialzarsi e affrontare ogni giorno con un sorriso.

La storia di Francesca è un esempio di rinascita e di resilienza. È possibile superare le sfide più difficili della vita. La sua determinazione e la sua volontà di rinascere sono una fonte di ispirazione per tutti coloro che affrontano situazioni simili. Francesca ci ricorda che, nonostante le avversità, la vita può ancora essere vissuta con gioia e soddisfazione.

La sua testimonianza è un monito a non lasciarsi abbattere dalle circostanze avverse, ma piuttosto a trovare la forza interiore per rinascere e creare una nuova realtà, anche quando sembra impossibile.

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