La straordinaria storia di Anna e Valentina, attraverso la gravidanza a quindici anni, l’adozione, la ricerca delle proprie radici, e l’incontro tanto atteso
Una riunione dopo oltre quarant’anni ha riportato insieme madre e figlia, protagonisti di una straordinaria vicenda umana. Anna e Valentina si sono incontrate per la prima volta solo dieci mesi fa, il 24 marzo scorso, grazie al persistente desiderio di entrambe e all’intraprendenza di Valentina, determinata a perseguire la ricerca delle sue radici sancita dalla legge italiana da oltre un decennio.
La loro storia, recentemente raccontata da Toscana Oggi, narra di un capitolo delicato nella vita di Anna, che, a soli quindici anni, rimase incinta. Nonostante l’opposizione del padre, la madre di Anna, con l’aiuto di un’amica infermiera di Firenze, riuscì a farla giungere da Calabria a Casa Speranza a Settignano, nel comune di Fiesole (Firenze). Si trattava di una casa famiglia per ragazze madri, che esiste ancora oggi. La neonata di Anna venne data in adozione, e la giovane madre, con il sostegno materno, ritornò in Calabria prima di fare ritorno a Firenze, diventando maggiorenne e iscrivendosi al Conservatorio, dove alla fine si diplomò.
Il destino di Valentina, cresciuta in una calda famiglia adottiva, prese una piega diversa. Nel 2014, appreso dei cambiamenti nella legge italiana, decise di intraprendere la ricerca delle sue origini. Tuttavia, le prime indagini mostrarono un estratto dell’atto di nascita con la dicitura “da donna che non consente di essere nominata”. Nonostante le sfide, Valentina perseverò nelle sue ricerche fino a raggiungere l’incontro tanto atteso il 24 marzo 2023.
Anna, nel raccontare la storia a Toscana Oggi, ha sottolineato la meravigliosa sintonia immediata che si è creata tra loro. Nel corso degli anni, Anna aveva pensato spesso alla sua bambina, consapevole che, per legge, non avrebbe potuto cercarla. “Un genitore biologico che ritrova un figlio dopo 30, 40 anni non può togliere nulla alla famiglia adottiva. È una felicità indescrivibile”, ha aggiunto, sottolineando la complessità delle dinamiche familiari coinvolte.
Valentina ha contribuito al racconto sottolineando che, nonostante una storia di adozione felice, conoscere le proprie origini è diventato un bisogno cruciale da affrontare in un certo momento della vita. Questo incontro ha permesso loro di fare pace con un passato che, inevitabilmente, ha portato dolore a entrambe le parti coinvolte.