Sempre più spesso ci sentiamo in dovere di raccontare fatti più o meno drammatici subiti dalle donne in tutto il pianeta. Una situazione complessa e difficile da tacere che accomuna un po’ tutti, in quanto parte integrante della società in cui viviamo. Quando sentiamo parlare di violenza sulle donne a volte ci commuoviamo, altre volte ascoltiamo o meglio sentiamo in lontananza delle voci, altre ancora rimaniamo insensibili, non per cattiveria, ma per il continuo bombardamento mediatico-retorico sulla questione.
Oltre il racconto, accorato oppure sterile, esiste la realtà, fatta di donne, di mamme, di associazioni, di vittime, insomma di tante persone che vivono il territorio e lo conoscono in ogni suo punto più nascosto specialmente nelle sue diverse sfumature, come i membri dell’Associazione Arcobaleno, sensibili alla tematica.
Per il 25 novembre, la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, l’Associazione Arcobaleno ha voluto mettere insieme delle parole, semplici ma dirette per riporta questa realtà e renderla accessibile a tutti in maniera chiara e immediata.
L’associazione non vuole con le sue parole “spaventare” la popolazione, al contrario renderla consapevole e coinvolgerla in un progetto di sensibilizzazione che della Calabria può contagiare e trascinare con sè il mondo intero
È importante ricordare come l’unione tra donne può diventare una fonte di potere, capace di ammonire o meglio sdoganare alcune espressioni o locuzioni, comunemente utilizzate, che purtroppo al loro interno contengono: la cultura della violenza. Inoltre è essenziale rimarcare che l’organizzazione non vuole sostituirsi alle associazioni di settore, ma porre l’accento e evidenziare il ruolo fondamentale svolto dalla comunicazione sociale.
Le parole dell’associazione
Solo l’idea che debba esistere ancora una giornata per ricordare che è reato perpetrare Violenza fa rabbrividire.
È un fallimento per la società leggere ancora certe notizie tragiche. Ci sono tanti segnali sociali che indicano lo stato di violenza ma viviamo nel completo individualismo per cui accorgercene è difficile o si preferisce non vedere.
È responsabilità di ognuno educare al rispetto. Il cambiamento deve avvenire nelle famiglie, e così il positivo si diffonde a macchia d’olio. La collaborazione tra genitori è già un buon seme da piantare per far crescere piante sane in corpo e mente. Il cervello è una spugna e se lo impregniamo di Amore, Amore tramanderà.