L’attore Chadwick Boseman, la star di “Black Panther”, la saga cinematografica Marvel, è morto a 43 anni, dopo una battaglia contro un male terribile. Il primo supereroe afroamericano della Marvel è stato sconfitto da un tumore al colon. Dopo 4 anni di silenzio mediatico riguardo la sua malattia e di lavoro ininterrotto, Chadwick Boseman si è spento.
La malattia infatti gli era stata diagnosticata nel 2016 e l’attore aveva continuato a lavorare per diverse produzioni di Hollywood. Sui social di Boseman si legge che “è morto a casa sua, con a fianco sua moglie e tutta la sua famiglia”. “Ci mancherà” il tweet del figlio di Marthin Luther King.
E proprio nel 57esimo anniversario del celebre discorso “I have a dream” di Martin Luther King (davanti al Lincoln Memorial di Washington, il 28 agosto 1963) è morto l’afroamericano Boseman.
Tra le rumorose proteste che hanno fatto risuonare di grida di rabbia e di protesta la piazza di Washington in questi giorni per rivendicare i diritti per Black Lives Matter, dopo gli ennesimi episodi di violenza e di abuso di potere dei poliziotti americani nei confronti delle persone di colore, uno squarcio di silenzio si apre per commemorare una vita di una persona che non c’è più, stroncata dalla malattia.
Malattia, che a differenza del razzismo e delle ingiustizie sociali che stiamo vivendo in maniera forte come mai in questo periodo in molti paesi del mondo, non discrimina e non abusa della sua forza. Colpisce le persone senza guardare al colore della loro pelle o al loro status sociale.
Per chiudere l’articolo in memoria di Boseman si riporta una citazione contenuta nel film “Black Panther”: «Sono più le cose che ci uniscono, che quelle che ci dividono. In tempo di crisi, i saggi fanno ponti e gli stupidi innalzano barriere…».