È partito il Progetto dedicato all’inclusione socio-lavorativa di soggetti detenuti reclusi
Oggi, mi trovo alla Casa Circondariale “Ugo Caridi” di Catanzaro, dove è stato presentato il nuovo Progetto “InsideOut”. Sono entusiasta di raccontarvi i dettagli di questa iniziativa che mira a favorire il reinserimento socio-lavorativo dei detenuti. Il progetto è stato finanziato da Caritas Italiana e realizzato grazie all’impegno del Centro Calabrese di Solidarietà di Catanzaro.
Alla Conferenza Stampa di presentazione erano presenti importanti autorità e figure coinvolte. Mons. Vincenzo Bertolone, Vescovo di Squillace/Catanzaro, ha sottolineato l’importanza di promuovere la giustizia riparativa e la pubblica utilità. La dott.ssa Angela Paravati, Direttrice della Casa Circondariale “Ugo Caridi”, ha evidenziato il ruolo fondamentale della Caritas e del Centro Calabrese di Solidarietà nella realizzazione del progetto. Ha anche menzionato che una delle sezioni prevede delle borse di lavoro per i detenuti, consentendo loro di ottenere una retribuzione che favorisca il processo di reinserimento nella società. Inoltre, i detenuti parteciperanno a lavori di pubblica utilità, come la manutenzione di chiese e spazi verdi, come forma di riparazione per gli errori commessi.
Antonio De Marco, del Centro Calabrese di Solidarietà di Catanzaro, ha illustrato gli obiettivi di InsideOut. Il progetto mira a promuovere l’apertura delle carceri verso la comunità, facilitando l’inserimento sociale e lavorativo dei detenuti mediante alternative alla detenzione domiciliare, borse di studio e lavoro. Questi strumenti consentiranno di realizzare gli obiettivi di reinserimento socio-lavorativo e riabilitazione, che costituiscono la base dell’esperienza detentiva.
Don Roberto Celia, Direttore Caritas di Catanzaro/Squillace, ha sottolineato l’importanza delle parrocchie all’interno di questo progetto. Le parrocchie coinvolte rappresentano luoghi di accoglienza, dove le persone possono iniziare il processo di reinserimento nella società. Ha inoltre affermato che la sfida principale per una persona è dimostrare agli altri che è cambiata, superando i pregiudizi che spesso si incontrano nel percorso di reintegrazione.
Silvia Saladino, Referente del Progetto InsideOut presso il Centro Calabrese di Solidarietà di Catanzaro, ha sottolineato l’importanza delle attività di sensibilizzazione nel territorio. Il progetto prevede seminari e coinvolgimento delle scuole di Catanzaro, nonché la realizzazione di un corso cinematografico all’interno delle mura del carcere. Queste iniziative mirano a contrastare la devianza e sensibilizzare la comunità sull’importanza del reinserimento sociale dei detenuti.
Antonella Prestia, Referente del Progetto Caritas di Catanzaro, ha evidenziato come il progetto InsideOut è sostenuto e finanziato da Caritas Italiana, che promuove un’idea di giustizia che non si limita alla repressione dell’individuo, ma lo rende responsabile e consapevole del suo ruolo all’interno della comunità. Il progetto mira a promuovere una cultura della mediazione, favorire l’inserimento e la riabilitazione dei detenuti, nonché riparare le relazioni rotte tra il colpevole, la vittima e la società.
InsideOut rappresenta un passo verso una giustizia riparativa, che permette alla società di evolversi e dimostrare come sia possibile garantire il principio del giusto processo. Questo approccio mette in primo piano il riscatto sia per il colpevole che per la vittima, ristabilendo una relazione basata sulla responsabilità e sulla consapevolezza delle proprie azioni.
È importante sottolineare che il successo di questo progetto dipenderà dalla collaborazione di tutte le parti coinvolte, inclusi il sistema penitenziario, le istituzioni religiose, le organizzazioni di volontariato e la comunità locale. Solo attraverso uno sforzo collettivo potremo garantire un futuro migliore per i detenuti, promuovendo la loro reintegrazione sociale e offrendo opportunità di lavoro e studio.
In conclusione, il progetto InsideOut rappresenta un importante passo avanti nel processo di reinserimento socio-lavorativo dei detenuti. Attraverso l’impegno di Caritas Italiana, del Centro Calabrese di Solidarietà e di altre figure chiave, si cerca di promuovere una cultura della riabilitazione e della responsabilità. Sono convinto che questa iniziativa avrà un impatto positivo sulla vita dei detenuti e sulla comunità nel suo insieme, favorendo una società più inclusiva e solidale.