NON PIÙ SOLE”, QUESTO IL MESSAGGIO LANCIATO ALLE DONNE DALL’ ASSOCIAZIONE “SOROPTIMIST INTERNATIONAL” E DAI CARABINIERI DI REGGIO CALABRIA CHE IERI HANNO INAUGURATO LA “STANZA TUTTA PER SÉ” PRESSO IL COMANDO PROVINCIALE
Il Soroptimist International è un’Associazione mondiale vivace e dinamica di donne impegnate in attività professionali e manageriali che sostiene: i Diritti Umani per tutti, la pace nel mondo e il buon volere internazionale, il potenziale delle donne, la trasparenza e il sistema democratico delle decisioni, il volontariato, l’accettazione delle diversità e l’amicizia.
Il nome Soroptimist è stato coniato dal latino Soror cioè sorella e Optima cioè migliore. Soroptimist può quindi essere interpretato come: sorella eccellente o, in una accezione più libera, il meglio per la donna.
Le Soroptimiste promuovono azioni e creano le opportunità per trasformare la vita delle donne attraverso la rete globale delle socie e la cooperazione internazionale.
I Clubs attivi su tutto il territorio nazionale sono 157 con 5.342 socie.
Il Club di Reggio Calabria, presieduto dalla Dott.ssa Francesca Crea Borruto, è nato il 24 aprile 1966 ed è il 36° dell’Unione Italiana; nell’arco dei 54 anni ha realizzato numerosissime e significative iniziative anche nell’ambito dei progetti nazionali, tra cui, “l’Aula di ascolto protetto” presso il Tribunale per i Minorenni, la Ludoteca “Spazio libero” per i bambini delle detenute nella Casa Circondariale, la donazione al GOM per l’attuale emergenza pandemica di presidi di protezione individuale e apparecchiature sanitarie unitamente ad altri Club service e Associazioni cittadine, “La Camminata Silenziosa” per sensibilizzare al rifiuto della violenza sulle donne e “Una Stanza tutta per sé”.
Il titolo di quest’ultimo progetto, mutuato da un saggio di Virginia Woolf, ha lo scopo di sostenere la donna nel delicato momento della denuncia delle violenze subite e nel percorso verso il rispetto e la dignità della sua persona.
L’aula per le audizioni vuole creare, infatti, un ambiente che aiuti la donna a un incontro meno traumatico con gli investigatori, che la faccia sentire accolta e ascoltata, che le faccia percepire l’attenzione che si ha per i suoi gravi problemi.
Per questo sono state stabilite delle linee guida per l’arredo che tengono conto della psicologia dei colori e delle immagini. La stanza è, inoltre, dotata di un sistema audio video per la verbalizzazione computerizzata che evita alla vittima più momenti di testimonianza e che può servire per la fase processuale successiva.
Dopo il progetto iniziale avviato nel 2015, l’anno scorso la Presidente Nazionale Mariolina Coppola ha sottoscritto con il Comandante Generale dei Carabinieri Generale Giovanni Nistri un nuovo formale protocollo finalizzato a disciplinare l’attività di collaborazione nell’ambito del progetto e le linee guida per l’allestimento delle stanze.
Un aspetto non trascurabile riguarda l’esigenza di diffondere tra il maggior numero possibile di donne la notizia dell’esistenza delle aule, di dove si trovano, di come raggiungerle e, anche, delle immagini fotografiche delle accoglienti stanze protette.
Il messaggio che deve arrivare alle vittime è che esistono persone e luoghi pronti ad ascoltare le loro sofferenze e a intervenire per proteggerle.
A questo scopo il Soroptimist nazionale ha predisposto, fin dal 2016, una mappa interattiva dell’Italia sul proprio sito web all’indirizzo https://www.soroptimist.it/unastanzatuttaperse/ – alla quale si può accedere, anche, dal sito web del Comando Generale dei Carabinieri nella parte “Servizi per il cittadino”.
La mappa riporta tutti i dati necessari per individuare la localizzazione di Una stanza tutta per sé cioè le città ove è presente, l’indirizzo della Caserma o della Questura di riferimento.
Finora sono state realizzate 171 Stanze in tutta Italia, tra cui quella presso il Comando Gruppo dei Carabinieri di Locri, inaugurata il 24 maggio 2017.
L’ inaugurazione di ieri della “Stanza”, presso il Comando Provinciale di Reggio Calabria è stata la seconda realizzata dal Club Soroptimist, dopo quella di Locri inaugurata tre anni fa.
La stanza ha un accesso che può evitare il passaggio della vittima dagli uffici di polizia; gli arredi sobri e gradevoli tendono a favorire il contatto e la comunicazione piuttosto che la distanza ed è stato allestito pure un angolo con mobiletti colorati e giochi per i bambini che eventualmente saranno con le mamme.
L’elemento che caratterizza questa Stanza è l’opera metallica , alla cui ideazione ha contribuito il Presidente dell’Associazione, Dott.ssa Francesca Crea assieme al penalista prof. Bruno Enzo Muscatiello che ne ha poi fatto dono, realizzata artigianalmente con la dicitura “Non più sole” e con un originale logo che rappresenta un profilo stilizzato di una donna che si abbraccia, finalmente si vuole bene e acquisisce la consapevolezza che non avrà più nulla da temere perché è in buone mani e perché ha trovato il necessario sostegno: è un messaggio che ogni mamma , moglie o figlia, trovandosi nella stanza e alzando gli occhi, vedrà dinanzi a sé quando avrà avuto il coraggio di ribellarsi ai maltrattamenti e di salvarsi, così, la vita.
L’allestimento è stato curato dalla Presidente Incoming ing. Olga Spanò e dalla past President prof.ssa Milena Vecchi – che aveva realizzato la Stanza presso la Compagnia Carabinieri di Locri – mentre i quadri sono stati dipinti e donati dalla prof.ssa Mimma Galluso.
Se anche una sola donna si sarà ribellata alzando la testa e ritrovando così la propria dignità, avremo sicuramente realizzato qualcosa di importante.