A Gizzeria, in Provincia di Catanzaro, si poteva arrivare alla tragedia per via del gioco Samara Challenge che si sta svolgendo in tutta Italia, da nord a sud.
Una bambina, poiché molto spaventata alla vista della ragazzina di The Ring, nello scappare, stava per essere investita da un’auto.
Ricordiamo che il gioco prevede di andare in giro vestiti come la protagonista del famoso film cult The Ring. Samara, una bambina vestita di bianco con i capelli lunghi e scuri, davanti il viso, rappresenta un’icona per gli amanti del genere horror.
“Anche a Mortilla -scrive la madre- lo stupido gioco di Samara! Si è appena fatta vedere in via Delle Camelie, zona frequentata ogni giorno da decine di bambini con età massima di 8 anni. Ha letteralmente terrorizzato le bambine inclusa mia figlia che dallo spavento è corsa con la bici e per poco non è stata investita da una macchina!!! Fare i forti davanti ai bambini è facile!!! Andate a lavorare cretini e vergognatevi!”
Samara Morgan pare sia stata avvistata anche a Rossano, nel cosentino, ma è a Catanzaro che è stata vista più spesso.
Il gioco consiste nell’aggirarsi per le strade (spesso nelle ore notturne) e spaventare i passanti.
Il dark look del personaggio iconico, con coltello finto, spaventa ovviamente chi la incontra. Lo scopo del Samara Challenge è anche quello di farsi riprendere da un complice e pubblicare il video con la reazione dei passanti, sui social.
Un gioco che potrebbe diventare pericoloso poiché le strade sono anche frequentate da gente violenta e si potrebbe arrivare anche alla tragedia.
Iniziato nell’hinterland napoletano, si sta diffondendo rapidamente in diverse città del Sud, dalla Sicilia fino a Roma, con segnalazioni anche in alcune zone della Calabria, nel Catanzarese in particolare.
Qualche volta, i passanti, terrorizzati, hanno inseguito gli autori del gioco che hanno rischiato il linciaggio.
Una volta messo in scena lo scherzo e creato il panico, Samara e i complici devono dileguarsi nel buio.
Ma, a volte, vengono appunto raggiunti e, durante la fuga, picchiati.
Annamaria Gnisci