È autunno e nel mese di novembre in Calabria tutto prende forma in vista delle feste natalizie. Proprio in questo periodo le tradizioni vengono riproposte, capaci di riportare nella nostra mente un passato antico interpretato in chiave moderna. Oggi ci troviamo eccezionalmente a Santa Caterina dello Jonio ridente borgo in provincia di Catanzaro.
È tempo del “Cottu”, tempo di assaggiare pietanze a base di carne di maiale e bere vino novello, secondo tradizione. Dopo la festa di San Martino, nel piccolo borgo per una settimana, da venerdì a venerdì, si brinda in occasione della festa della patrona Santa Caterina d’ Alessandria. Qui è viva nel territorio la devozione alla santa, infatti si svolgono celebrazioni e funzioni religiose, ma è altrettanto viva la traduzione popolare fatta di cibo nostrano, canti e balli tipici.
Il campanile
Un motivo per venire a vedere il borgo è per ammirare il campanile della chiesa dedicata a Santa Caterina d’ Alessandria patrona e protettrice di Santa Caterina
Il vicolo più stretto d’Italia
Sempre nella bella santa Caterina troviamo il vicolo più stretto d’ Italia. Un vialetto suggestivo che rimane inciso nella memoria di chi ha avuto la fortuna di passare da questo luogo.
L’incendio di circa 40 anni fa
Ricordiamo che nell’incendio del 1983 la chiesa Santa Maria Assunta andò in parte bruciata a causa del fuoco. Attualmente il parroco don Fabrizio Fittante, insieme agli amici della confraternita e altri volontari ristrutturano personalmente il tempio, impiegando le proprie forze e capacità.
Perché tornare a Santa Caterina?
Per vivere la Calabria dei nostri nonni, quella che amiamo, della famiglia, delle zeppole, delle tradizioni, quindi tornate a Santa Caterina: “Non come turisti, ma come ospiti!”.