È davvero interessante vedere tante persone di diverso colore, cultura, religione, incontrare l’Arcivescovo dell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace.
Tra un appuntamento e l’altro, Monsignor Bertolone, è riuscito a colloquiare con una delegazione di ragazzi provenienti dai differenti paesi africani e asiatici.
I giovani sono ospiti della Cooperativa Albastros 1973, presso l’hotel Garcea e l’hotel Mediterraneo, in Sellia Marina. Intorno alle 16 del pomeriggio, Vincenzo, come lo chiamano i ragazzi, ha portato il gruppo a riflettere.
Non tutti i presenti appartenevano alle fede Cristiana, questo aspetto risulta particolarmente interessante.
Ali, mediatore del Centro, ha raccontato la sua storia, il viaggio, tre giorni in cui ha vissuto in mare ecc.
Sua Eccellenza molto attenta al dialogo, ha posto delle domande.
Alcuni ragazzi presenti, si sono avvicinati all’incontro, per capirne qualcosa in più sulla religione Cristiano Cattolica.
Essere di fronte ad una personalità religiosa importante, non è una cosa che accade tutti i giorni.
Il Monsignore ha interrogato i giovani, per farsi una idea più profonda sull’ argomento dell’immigrazione.
Si è parlato di clima, d’acqua potabile, di elettricità, di calcio, ecc.
Una riflessione universale dedicata a tutti, specialmente ai fratelli che hanno vissuto o vivono, in condizioni di difficoltà.
Ali, continua a raccontare che nel suo paese di origine, reperire un medico per farsi curare,non è una cosa semplice.
Incalza il Monsignore, ricordando un aneddoto della sua infanzia, per far capire come era difficile in passato vivere anche in Italia, in particolare, nella sua amata Sicilia.
A sei anni il piccolo Vincenzo, forse giocando, si fa male con un chiodo arrugginito ad un piede.
Dopo circa 24 ore inizia a non sentirsi tanto bene, abitava in un piccolo paesino della provincia di Agrigento.
Un po’ come avviene oggi in Africa, c’ era solo un dottore che si occupa di circa cinquemila persone.
Sua zia preoccupata, corse subito a chiamare il medico, Dio volle che il dottore avesse solo una puntura di antitetanica, che salvò la vita al bambino.
Da quell’evento la Sicilia si è evoluta, questo è l’auspicio rivolto a tutti i diversi paesi africani e non, in difficoltà.
Dopo l’appuntamento, sua Eccellenza ha continuato a “lavorare”, incontrando i Carabinieri e poi i Vigili del Fuoco.
Gli impegni in calendario sono tanti, ma se vengono affrontati con lo spirito giusto, tutto si può svolgere al meglio.
Alcuni Cristini prima di andare via, hanno recitato insieme al Monsignore e a qualche altro sacerdote, la preghiera del Padre Nostro, per vivere in comunione e con amore, la vicinanza ai fratelli prossimi e lontani.
Davide Oliverio