Manifestazione in sostegno al Procuratore Capo Nicola Gratteri a Catanzaro
Nella giornata di oggi, nella manifestazione indetta a sostegno di Nicola Gratteri, a Piazza Matteotti a Catanzaro, a pochi metri dalla sede della Procura della Repubblica, il messaggio è stato chiaro: “Il procuratore Gratteri non si tocca!”.
La manifestazione in senso di vicinanza al Procuratore Capo di Catanzaro è stata denominata “Scorta Civica per Nicola Gratteri”. Una manifestazione che ha calamitato l’attenzione e la partecipazione attiva di cittadini semplici, organizzazioni sindacali, movimenti politici, istituzioni.
Fabio Gallo, portavoce del movimento civico Noi (uno degli organizzatori della manifestazione) ha spiegato come l’iniziativa sia nata da Adriana Musella da libera cittadina, un appello a liberi cittadini sui social.
In tantissimi hanno prontamente aderito alla chiamata all’indomani delle rivelazioni circa il progetto di un attentato ai danni del capo della Dda di Catanzaro, Nicola Gratteri. “Circa 1000 persone a soli 3 giorni dalla chiamata. Chi è esposto nella lotta alla mafia non può essere lasciato solo! Oggi siamo qui per dire questo!”. Ha dichiarato così Adriana Musella.
“Vogliono uccidere Gratteri“. “Lo vogliono far saltare in aria nel percorso tra casa e Procura”. Queste le intercettazioni captate in Sud America e trasmesse alle autorità italiane che hanno smosso le coscienze di tutti i cittadini civicamente attivi.
Già il 18 gennaio 2020 era stata indetta una manifestazione a sostegno di Gratteri. Lì la denominazione era: “Tutti uniti con Gratteri”. In quell’occasione migliaia di persone giunsero nel capoluogo di regione da tutt’Italia per sostenere il lavoro del procuratore nella lotta alla ‘ndrangheta.
Le dichiarazioni del presidente della Commissione Nazionale Antimafia presente alla manifestazione in favore di Gratteri
Alla manifestazione di oggi è stato presente anche il presidente della commissione nazionale antimafia, Nicola Morra.
“Il procuratore – dichiara Morra – è il massimo specialista di contrasto al narcotraffico di origine sudamericana. Purtroppo si sottovaluta l’emergenza cocaina su cui di fatto la ‘ndrangheta ha realizzato un monopolio asfissiante. Non ci si vuole prendere atto della diffusione e dei margini di profitto che la cocaina garantisce ai clan”.
“Bisognerebbe – continua Morra – dar supporto ai magistrati che svolgono davvero il loro lavoro. Se in uno Stato l’amministrazione della giustizia inizia ad avere difficoltà, la democrazia stessa è in difficoltà”.
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