Ogni azione che implichi un gesto di solidarietà è come un arcobaleno dopo una pioggia violenta. È facile purtroppo affrontare problemi, a volte enormi, in completa solitudine. Il sentirsi isolati dal mondo può affliggere tutti, indipendentemente da ceto sociale, età, religione e razza. Il rischio è che la malinconia possa diventare una malattia seria; ma a quel punto, le parole e gli stimoli verbali non servono a molto.
Lo scrittore catanzarese Luigi Costantino, grazie alla sua grande sensibilità ed empatia, intende colmare questi piccoli vuoti nella vita di qualcuno con il dialogo; attraverso un percorso di rinascita per anime fragili. Un amico al quale riferire piccoli e grandi dolori o semplicemente un malessere che non riusciamo a definire.
«Nessuno di noi è sbagliato. Siamo soltanto anime in cerca di conforto»
L’idea dell’angolo d’ascolto di Luigi Costantino nasce dal confronto con gli avidi lettori dei suoi libri che spesso si rivolgono a lui per confrontarsi su tematiche quotidiane e per avere un parere onesto.
«Più volte ho ricevuto messaggi di richieste di aiuto – Costantino spiega così, nell’appendice dell’ultimo suo libro L’idea di resistere, il motivo di voler creare un filo diretto tra lui e chi ha bisogno di una parola di sostegno – Dunque ho pensato di estendere questa possibilità, mettendo a disposizione un angolo di ascolto. Chiunque abbia voglia di raccontarsi o di chiedere sostegno, adesso può farlo inviando una mail a questo indirizzo info@luigicostantino.it»
La proposta genuina di solidarietà è ovviamente rivolta a tutti, non solo i lettori. È una proposta e risposta concreta per chi avesse bisogno di una voce amica e disinteressata. Infatti, l’ascolto è assolutamente gratuito, fatto solo per il piacere di poter essere d’aiuto a qualcuno in un momento difficile, raccontando dubbi e ombre di questa vita che corre, lasciandoci troppe volte indietro.
La solidarietà del “Telefono Amico” ha salvato tante vite
Parlando di questo progetto che lega il nome di Luigi Costantino a un gesto ammirevole, viene in mente il servizio di volontariato comunemente noto come “telefono amico“. Un’iniziativa nata agli inizi del 1900 grazie ad alcuni volontari di New York durante il periodo di forte industrializzazione degli Stati Uniti che portò a casi di suicidio.
Successivamente, anche nel resto del mondo furono aperti questi centri di contatto al fine di poter dialogare con qualcuno; un’altra persona in grado di ascoltare senza giudicare e di dare una mano concreta a chi ne avesse avuto bisogno.
La solitudine è una realtà molto più diffusa di quanto si pensi. Spesso ci si vergogna a parlare con familiari e con amici o – ancor peggiore – è la situazione di chi non ha proprio nessuno ed è veramente solo.
La cronaca racconta troppo spesso di casi di persone morte dentro le proprie abitazioni i cui corpi senza vita sono stati trovati dopo diverso tempo. Troppe notizie di casi di suicidio che probabilmente si potevano evitare.
Una voce amica potrebbe aiutare a ristabilire anche il contatto con noi stessi, ricollegandoci al mondo esterno che a volte ci sembra impermeabile alle nostre esigenze.
Ecco perché, anche un apporto generoso e senza ulteriori pretese potrebbe colorare quell’arcobaleno disegnato dalle mani della solidarietà.
Luigi Costantino, la poesia d’amore e altri frammenti di vita
“La Felicità delle Strade Difficili” di Luigi Costantino