La Calabria sa essere magnifica –.”We can be Heroes, just for one day“, no, in questo caso non trattiamo la canzone di David Bowie, diventata manifesto motivazionale per diverse generazioni dal 1977 sino ai giorni nostri.
“Possiamo essere eroi, anche solo per un giorno!”, sì, è quello che ci hanno insegnato alcuni calabresi in questi giorni, in cui le cattive notizie purtroppo l’hanno fatta da padrone. Dagli scandali nel comparto Sanità in provincia di Reggio Calabria, ai recenti fatti di cronaca che hanno visto le ‘ndrine e la corruzione infiltrarsi persino nelle fondamenta di infrastrutture simbolo di città capoluogo di Regione, come nel caso dell’inchiesta Brooklyn che ha coinvolto un’istituzione come il ponte Morandi di Catanzaro.
Ma per capire a cosa ci stiamo riferendo quando parliamo di “heroes”, quando parliamo di una Calabria Magnifica, che è possibile contestualizzare e realizzare, in un processo costante, fatto di piccoli gesti quotidiani leali e rivolti al bene comune, partiamo da due immagini!
Nella prima immagine, al centro vediamo ritratta Patrizia Ferro. Patrizia Ferro è infermiera professionale dell’Azienda Sanitaria Provinciale Asp di Cosenza, in servizio all’Usca, per l’emergenza Coronavirus.
Patrizia, nei giorni scorsi ha salvato Anna, una donna ferma sulla strada in evidente stato di difficoltà. Anna aveva la mandibola bloccata e questo le aveva provocato una crisi respiratoria.
La storia magnifica di Patrizia Ferro e Anna Scanu
L’incontro tra Patrizia ed Anna è stato casuale, ma fondamentale per la messa in salvo della vita di una delle due donne.
L’infermiera Patrizia Ferro, infatti, stava trasportando alcuni tamponi verso il laboratorio dell’ospedale dell’Annunziata. Transitando lungo il centralissimo viale della Repubblica di Cosenza, nota una donna, Anna Scanu, intenta ad attraversare la strada.
Ad un tratto Patrizia vede la donna, Anna, bloccarsi, con in mano la mascherina, in uno stato di acclarato panico. “Ho notato subito che accusava un malessere”, avrebbe riferito poi l’infermiera contattata da un network locale. Istintivamente Patrizia scende dall’auto per prestare soccorso alla donna e accertarsi delle sue condizioni di salute.
Ecco che scopre che la donna si era fermata in mezzo alla strada poiché aveva la mandibola bloccata, un malessere che oltre a provocare profondo dolore, può provocare una crisi respiratoria, con tutte le gravi conseguenze del caso. Patrizia allora, con professionalità e sangue freddo, interviene, reintegrando l’osso della mandibola nella posizione corretta, senza aspettare ulteriori soccorsi. Il tutto in una manciata di secondi.
Anna, residente in Sardegna, per rintracciare l’infermiera Patrizia e poterla ringraziare pubblicamente, ha avviato un accorato appello sui social. Ecco che le due donne allora si sono messe in contatto e noi abbiamo potuto acquisire così questa storia di alta umanità prima ancora che di alta professionalità.
Allora è proprio il caso di dire che a volte quando parliamo di sistema, che sia politico, che sia quello sanitario, spesso dimentichiamo che quel sistema è fatto di persone. E se alcune di loro riescono ad essere davvero riprovevoli per gesti che ben si allontanano da legalità, codici deontologici, etici e morali, altre persone, come l’infermiera Patrizia, ci ricordano che “l’oceano può essere ripulito, goccia dopo goccia”.
La storia magnifica di umanità capace di andare oltre pregiudizi e propagande politiche
E a proposito di oceano, è il caso di mettere in evidenza la seconda immagine, per parlare di altri eroi calabresi. In questo caso ci spostiamo dal mondo della Sanità, per entrare nel difficile mondo dell’Immigrazione.
In questo caso parliamo di persone che riescono ad andare oltre la paura e l’odio, che alcuni personaggi cercano costantemente di innescare e di ostentare, pur di raggiungere interessi e profitti personali, che siano questi una manciata di voti, per scalare posizioni politiche, che siano questi un manciata di euro, per accrescere fondi finanziari e poteri decisionali.
Calabria Magnifica: 78 vite umane messe in salvo
Questa è la storia di abitanti de Forze dell’Ordine di Le Cannella, località del comune di Isola di Capo Rizzuto, vicino Crotone. Questa è la storia di 78 esseri umani, che dopo una lunga traversata durata giorni, iniziata dalle coste della Turchia, si sono trovati in serie difficoltà a causa del mare in tempesta.
A 150 metri dalla riva le 78 persone a bordo, tra cui 15 bambini e 3 disabili, hanno rischiato seriamente la propria vita, rischiando di essere catapultati in mare in quelle condizioni avverse.
Ecco che le urla dei migranti attirano l’attenzione dei residenti che subito allertano le Forze dell’Ordine. Ecco che pochi minuti dopo, abitanti del luogo e Forze dell’Ordine si ritrovano insieme, in un gesto umano estremo, che non conosce limiti.
Calabria Magnifica: andare oltre i preconcetti e svelarsi umani
Il gesto è quello di mettere in salvo vite umane. Perché fondamentalmente tutto il complesso tema dell’immigrazione questo tratta. Persone, che vogliono salvarsi, migliorando la propria posizione di partenza. Spesso ad accoglierle invece ci sono stati, e ci sono, muri ideologici, sistemi corrotti e menti chiuse. Approcci umani poco umani, fatti di razzismo, violenza, indifferenza. E allora spesso queste persone, anziché essere salvate, si sono ritrovate ad affondare nella disperazione con le loro imbarcazioni. Fino a perdere la speranza, fino a perdere la vita, nel mare. Ma non questa volta. Questa volta non siamo qui per cronicizzare l’ennesima tragedia in mare.
Questa volta siamo qui per parlare di una storia magnifica, di una Calabria Magnifica, che ce la può fare. Come nel caso di Patrizia, che non ci ha pensato due volte a fare il suo lavoro oltre il suo lavoro. Come nel caso dei residenti di Le Cannella, che si sono uniti alle istituzioni per un’azione alta. E allora eccoci qui, a raccontare quelle gesta che ci fanno pensare che la nostra Calabria ce la può fare ad essere Magnifica. Noi ci crediamo! E vogliamo continuare a farlo…
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