Reati ambientali a Catanzaro: sanzioni per 150mila euro e sequestri di attività produttive e area contenente rifiuti potenzialmente pericolosi
Nell’ambito della tutela dell’ambiente e della salute pubblica, il nucleo di Polizia Ambientale del comando dei vigili urbani, in collaborazione con l’Ufficio circondariale marittimo della Guardia Costiera di Soverato, ha recentemente raggiunto importanti traguardi nella lotta contro i reati ambientali. Guidati dal tenente colonnello Salvatore Tarantino e dal tenente di vascello Leo Spina, le forze dell’ordine hanno scoperto diverse violazioni lungo il corso del fiume Castace, mettendo in luce gravi casi di inquinamento.
In particolare, è emerso che un intero quartiere, privo di rete fognaria comunale, stava illegalmente riversando i propri reflui nell’ambiente circostante. Alcune abitazioni utilizzavano una tubatura collegata direttamente al sistema delle acque meteoriche, che alla fine scaricava nel fiume, mentre altre versavano i rifiuti direttamente nel terreno, senza alcun trattamento depurativo. Una situazione simile è stata riscontrata anche in un quartiere periferico a nord lungo il corso d’acqua, dove circa venticinque edifici stavano rilasciando continuamente i propri scarti nelle acque del fiume, anch’essi senza alcun processo depurativo.
Attualmente, circa cinquanta nuclei abitativi sono stati sanzionati con una multa complessiva di circa 150mila euro. Le indagini relative a queste violazioni sono attualmente in corso presso la Procura della Repubblica di Catanzaro, mentre si stanno effettuando ulteriori verifiche su oltre mille abitazioni lungo il corso del fiume Castace.
Inoltre, sia la Polizia Ambientale che la Guardia Costiera hanno eseguito il sequestro di due attività produttive che non possedevano l’Autorizzazione Unica Ambientale prevista dalla legge per lo smaltimento delle acque reflue e per le emissioni in atmosfera. Ai responsabili è stata contestata la gestione illegale dei rifiuti, causando un grave inquinamento del suolo e del sottosuolo.
Infine, è stata posta sotto sequestro un’area di circa 1000 metri quadrati in cui erano stati depositati rifiuti speciali potenzialmente pericolosi senza le dovute precauzioni, esponendoli agli agenti atmosferici e al dilavamento, poiché il terreno non era stato impermeabilizzato e non erano stati adottati adeguati sistemi per il coinvolgimento e lo smaltimento dei reflui delle acque meteoriche. Le attività di controllo condotte sulle attività produttive hanno portato a sanzioni per un importo totale di circa 43mila euro.
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