Aggressione al medico del carcere di Arghillà: appello dei Sindacati di Polizia

Carcere di Reggio Calabria
Carcere di Reggio Calabria

Carcere di Reggio Calabria: sindacati chiedono rimozione del detenuto violento

REGGIO CALABRIA, 13 FEB 2024 – Una minaccia all’interno del carcere di Arghillà ha sollevato l’allarme tra i sindacati di Polizia Penitenziaria. L’Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria ha emesso una nota, indirizzata al Signor Direttore II.PP. G. Panzera Plessi San Pietro e Arghillà di Reggio Calabria, copiata al Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per la Calabria, al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Direzione Generale del Personale e delle Risorse, alla Segreteria Nazionale U.S.P.P., e alla Segreteria Regionale U.S.P.P. Il messaggio chiede “azioni immediate per garantire l’ordine e la sicurezza” all’interno della struttura.

Il comunicato riporta che il 12 febbraio 2024, un detenuto di origini straniere, recentemente entrato nella struttura, ha minacciato di aggredire il dirigente medico dell’area sanitaria di Arghillà. Il detenuto avrebbe puntato una lametta al collo del medico, nascosta nella sua persona, a causa di un presunto disaccordo riguardo all’offerta terapeutica proposta dal sanitario. Solo grazie all’intervento tempestivo e efficace del personale di Polizia Penitenziaria è stato possibile evitare una possibile tragedia.

Il comunicato denuncia inoltre che lo stesso detenuto aveva minacciato in passato il personale operante nella sezione, mostrando una chiara propensione alla violenza contro coloro che svolgono il loro lavoro con dedizione e professionalità. L’azione recente di rovesciare un bicchierino di terapia liquida davanti all’infermiere di turno, insistendo nel volerla solida, è stata descritta come una dimostrazione evidente di una condotta aggressiva e disturbante, mettendo a rischio la sicurezza di tutto il personale penitenziario e sanitario.

Il sindacato esprime profonda preoccupazione per il fatto che i colleghi debbano affrontare minacce così gravi e ostili nel loro ambiente di lavoro, senza i numeri necessari per garantire un adeguato livello di sicurezza. Pertanto, l’Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria chiede alle autorità di intervenire affinché il detenuto venga allontanato dall’Istituto nel più breve tempo possibile, per la tutela dell’incolumità di tutto il personale presente. Il sindacato sottolinea anche le carenze nell’ambito psichiatrico, affermando che la struttura sembra mancare di uno specialista psichiatra, compromettendo la completa tutela della salute dei detenuti che necessitano di cure particolari. Il sindacato si offre inoltre per collaborare attivamente e chiede alle autorità di prestare la massima attenzione a questa problematica. L’appello si conclude con i distinti saluti e l’auspicio che la situazione venga affrontata con la massima urgenza.