Psichiatra aggredito nel carcere di Catanzaro

carcere catanzaro
carcere catanzaro

L’ASP di Catanzaro reagisce all’aggressione nel carcere, priorità alla sicurezza sul lavoro e riforme necessarie nell’assistenza sanitaria penitenziaria

CATANZARO, 1 GIU 2024 – L’incidente di violenza ai danni del personale sanitario presso il carcere “Ugo Cariddi” ha sollevato interrogativi sull’organizzazione dell’assistenza sanitaria nelle istituzioni penitenziarie. Questo è stato il tema principale affrontato dai vertici dell’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Catanzaro, esprimendo solidarietà al dirigente del servizio di medicina penitenziaria e allo psichiatra coinvolti nell’aggressione perpetrata da un detenuto.

L’ASP ha evidenziato il modello assistenziale implementato nel carcere di Catanzaro nell’ultimo anno, sottolineando gli investimenti effettuati sia dall’Azienda stessa sia dalla Regione. Questo modello è stato concepito non solo per adeguarsi alle normative nazionali, ma soprattutto per bilanciare la salvaguardia della salute con l’applicazione della pena. La struttura sanitaria del carcere si occupa della cura di detenuti con patologie complesse, anche provenienti da altre strutture, ottenendo riconoscimenti sia dal Garante dei detenuti sia da organizzazioni indipendenti a livello nazionale.

L’erogazione dei servizi sanitari ha dato vita a un paradossale scenario: molti detenuti destinatari delle cure non gradiscono tale assistenza, in quanto questa potrebbe compromettere le loro possibilità di ottenere una scarcerazione agevolata, come evidenziato dall’episodio di aggressione di ieri. Questo atteggiamento ha portato ad un aumento delle minacce rivolte al personale sanitario, causando richieste di trasferimento verso altre sedi.

L’ASP ribadisce il suo impegno nel rispetto del diritto alla cura sancito dalla Costituzione, ma sottolinea che tale diritto deve essere equilibrato con la sicurezza degli operatori, responsabilità affidata alle Direzioni degli istituti detentivi. Pertanto, nei prossimi giorni, l’Azienda solleciterà un incontro con l’Amministrazione penitenziaria per esaminare congiuntamente le criticità emerse e individuare soluzioni adeguate per garantire la sicurezza e la continuità dell’assistenza sanitaria all’interno delle carceri.

LEGGI ANCHE: Aggressione al medico del carcere di Arghillà: appello dei Sindacati di Polizia